Gazzetta di Modena

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Intasca soldi donati alla setta: condannato

Intasca soldi donati alla setta: condannato

Il 60enne circuì anziano tenendosi 250mila euro. Prescritti alcuni episodi: pena di solo 1 anno e 8 mesi

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Intascò quasi 250mila euro frutto di una donazione destinata alla sua chiesa “carismatica” e ieri il giudice ha deciso di condannarlo. Ma la pena per circovenzione di incapace è davvero esigua - un anno e otto mesi - perché la condanna si è potuta basare solo sulle ultime tranche di pagamento perché fortuna per l’imputato vuole che quelle recedenti fossero “coperte” da prescrizione. Nella sua sentenza, però, il giudice monocratico Maria Cristina Bellentani ha anche aggiunto una condizione: la sospensione dell’esecutività dipende dal pagamento di una provvisionale alla parte civile, la figlia della vittima, assistita dall’avvocato Alessandro Sivelli. Consiste in ventimila euro. Ovvero meno di un decimo della somma sparita quando è transitata nelle mani dell’imputato. Dove sono finiti i soldi, resta un mistero: nel processo si è ricostruito il transito dalle dazioni di denaro fatte dal generoso neofita - un artigiano pensionato di Castelfranco (deceduto nel 2007) - a L.N., modenese 60enne, all’epoca membro di una chiesa “carismatica” da poco aperta in città. La vicenda ruota tutta attorno a questo atto di generosità di un anziano burbero e accusato di tirchieria dai familiari. Un uomo amareggiato per i suoi rapporti con i familiari e che temeva addirittura il malocchio dalla moglie, un uomo spinto ad andarsene di casa dalle sue paure superstiziose di poter morire per un maleficio. Poi avviene la folgorazione per la chiesa “protestante” di assetto americano. Gli incontri spirituali con i nuovi “fratelli” lo esaltano e davanti a lui si apre una nova vita finché decide di vendere due appartamenti che aveva in proprietà e di donare il ricavato proprio ai “fratelli”. Ed è a questo punto che si inserisce L.N., difeso ora dall’avvocato Mariangela De Gennaro. È lui a ricevere in varie tranche le donazioni di denaro che il pensionato neofita preleva in contanti dalla banca. l versa tutte sul suo conto corrente ma poi, come scoprirà la guardia di finanza, allo stesso modo spariranno nel nulla una volta prelevati. La realtà brutale è che l’anziano ha donato quasi 250mila euro ma alla chiesa “carismatica” non è arrivato niente. Con la morte del pensionato, è avvenuta la scoperta della donazione a vuoto, seguita dalla denuncia e dall’avvio delle indagini su sollecitazione della figlia. Nel frattempo, L.N. non ha più frequentato i “fratelli” della chiesa e non ha mai voluto spiegare dove ha messo quella ingente somma.

Carlo Gregori