«Mettete dissuasori in via Toti»
Mirandola. Raccolta di firme dei residenti della zona. «Auto troppo veloci»
MIRANDOLA. «Basta disagi in via Enrico Toti». Numerosi cittadini lamentano una situazione considerata pericolosa per se stessi e i figli nella zona. Hanno già raccolto una quarantina di firme e adesso chiedono un incontro con il sindaco. «Non siamo ascoltati da nessuno - spiega Fiorella Borsari, una dei promotori dell’iniziativa - passare a cinquanta chilometri orari nella strada è pericoloso. C’è la scuola materna vicina, ma non c’è alcun servizio di sicurezza per i bambini. L’abbiamo già fatto presente all’assessore Prandi (incaricato delle mansioni della Sicurezza e Qualità Urbana). A Mirandola sono stati fatti dissuasori altrove, non capiamo perché non si interviene anche da noi». Dall’incontro è nato anche uno studio sul traffico e sulla velocità di attraversamento della strada. «È stato fatto uno studio dal 28 novembre al 2 dicembre: è stata effettuata una misurazione su quante macchine sono passate in quel periodo e con quale velocità. Dal grafico risulta che la maggior parte va ai 50 chilometri orari, solo una piccola parte va verso i 60 o i 70. Il limite è dunque rispettato, ma è troppo alto. Se si mettono gli autovelox non si risolve nulla così». Una delle richieste sul tavolo è ridurre il limite ai trenta orari in quel tratto. «Ci hanno che non possono abbassarlo. Da quando hanno aperto il centro commerciale c’è un traffico intensissimo, la strada è stretta all’inizio e poi si allarga. Ci sono avvallamenti e c’è una fognatura a rischio». Un altro punto che i cittadini chiedono sono i dissuasori. «A Medolla ce ne sono tanti, perché non fare lo stesso anche qui? Gli automobilisti sarebbero costretti a rallentare e noi saremmo più sicuri».
In attesa di risposte, la protesta dei cittadini va avanti. «Ho preso appuntamento con la segretaria del sindaco. Mi hanno detto che è impegnato, ma noi vogliamo incontrarlo. La situazione sta diventando invivibile. Abbiamo raccolto una quarantina di firme, consegnate all’ufficio protocollo. Poco distante, in via Po, ci sono stati tanti incidenti. Non deve succedere il fatto grave prima che s’intervenga per davvero». (g.f.)