Nomadi “accolti” a Cortile tra mugugni e solidarietà
La ristoratrice: «Non fa certo una bella figura il campo all’ingresso di via Chiesa» Una pensionata: «Non c’è da preoccuparsi. Furti? Gli autori sono di tante etnie»
Gli automobilisti che svoltano dalla statale 468 in via Chiesa per raggiungere il centro della frazione rallentano stupiti per tutte quelle roulotte posizionate intorno alla ex scuola che hanno modificato radicalmente l'ingresso di Cortile e qualche cittadino in bicicletta si avventura, tra il timoroso e l'arrabbiato, in fondo alla via per vedere com'è cambiata la Tenente Schiavi. È stato ultimato nella mattinata di ieri il trasloco della famiglia Bernardoni da Nuova Ponente: una data storica che pone fine, dopo quarant'anni, al campo dove una settantina di sinti hanno trovato ospitalità. L'arrivo dei nomadi alla Tenente Schiavi precede infatti la seconda parte del trasloco che verrà effettuata dopo Pasqua dall'ormai ex campo di fronte al Borgogioioso alla zona piscina, pochi metri più avanti verso il centro. Intanto, l'opinione pubblica nella frazione si spacca in due dopo l'arrivo dei nomadi: un trasferimento che non è stato certo accolto a braccia aperte, nonostante non si siano svolte manifestazioni eclatanti contro l'occupazione da parte dei sinti del cortile dell'ex scuola. «Siamo molto perplessi perché ci chiediamo che cosa significhi per l'immagine della frazione arrivare in auto e scorgere un accampamento di roulotte intorno alla ex scuola - commenta Susanna Guidetti, titolare de L'Anatra, ristorante e albergo che sorge a Cortile, su via Chiesa a poche decine di metri dalla nuova collocazione temporanea dei sinti - dopo ben cinque mesi dall'ordinanza di sgombero urgente emanata dal sindaco Campedelli non ci credevamo più: ritenevamo che fosse trascorso troppo tempo da quella decisione. E invece li hanno portati…». Nettamente contrario al trasloco e scontento della presenza dei nomadi nella frazione è anche Luigi Malvezzi: «I nomadi non godono della mia stima - afferma Malvezzi - Non parteciperò a nessuna manifestazione contro di loro, ma dico che non sono certamente contento perché la decisione del trasloco andava condivisa». Più rilassata rispetto all'arrivo dei sinti è invece Edmea Lugli. «Ormai ce li hanno messi e ce li teniamo - aggiunge Edmea - Io abito vicino a Ponte Motta e non mi danno fastidio loro. Chi parla di furti deve sapere che di gente che viene in casa a rubare, ormai, ce n'è tanta e di tutte le etnie e i gruppi. Non prendiamo di mira i sinti perché non solo loro l'unico problema». Della stessa idea Benito Roveri: «Sono molto rilassato rispetto a questo trasloco. Sapevamo che avrebbero dovuto farlo, l'hanno fatto e per ora è tutto tranquillo». Anche i sinti che ora vivono intorno all'ex scuola dicono di «essersi ambientati e di volere fare capire ai cortilesi che non intendono dare fastidio a nessuno».