Beccati: «Non abbiamo lasciato debiti»
Montecreto. L’ex sindaco replica alle accuse dell’attuale primo cittadino: «Ora c’è malagestione»
MONTECRETO. «Ho taciuto per cinque anni, ma adesso basta». Luciano Beccati, sindaco di Montecreto dal 1999 al 2009, replica all'attuale primo cittadino Maurizio Cadegiani, che ha più volte accusato l'amministrazione precedente di aver provocato, a suo dire, uno squilibrio di bilancio di 150.000 euro. «Parlo – prosegue Beccati – per salvaguardare la mia immagine di ex amministratore e anche per salvaguardare l'ente che ho guidato per 10 anni. Faccio notare, che nel bilancio 2008 ci fu un avanzo di amministrazione di oltre 131.000 euro, mentre nel 2009 l'avanzo è stato di oltre 145.000 euro. Entrambi i bilanci furono approvati e certificati dal revisore dei conti che ne attestò la conformità e la corrispondenza agli atti contabili. I 150.000 euro cui fa riferimento Cadegiani, riguardano la gestione degli impianti di risalita ed erano coperti da due fidejussioni bancarie, emesse per tutelare l'ente pubblico. Il sindaco continua ad alimentare una polemica che non ha regione di esistere». «Piuttosto – attacca poi Beccati – credo che il mio successore dovrebbe spiegare ai cittadini alcune vicende accadute in questi anni, finite nel dimenticatoio. Ad esempio dovrebbe spiegare perché non è mai decollato “Il Castagno di Pollicino”, un progetto all'avanguardia nel campo della tutela dei disabili, nato in collaborazione con l'Ausl di Bologna e sul quale la mia amministrazione aveva lavorato a lungo. In questi cinque anni, al di là di qualche dichiarazione di facciata, piano piano, lo si è messo da parte e non se ne è più parlato. C'è stata da parte di Cadegiani la volontà di portarlo avanti? Credo anche che andrebbe fatta chiarezza sulla bocciatura del parco eolico del monte Cervarola. Anche questo è un progetto nato durante il mio secondo mandato e non arrivato a compimento. Quali sono state le tempistiche e gli atti che hanno portato al no del ministero? C'era la possibilità di ottenere l'autorizzazione direttamente dalla Regione e se sì, perché non è stato fatto? Concludo con un accenno alla situazione drammatica degli impianti di risalita. La mia amministrazione li aveva ceduti in affitto e gestione alla società Cimoncino, con la quale, pur tra tante difficoltà, si cercava di dialogare e trovare le soluzioni migliori. Ora gli impianti sono gestiti dal Consorzio Cimone, pare senza nemmeno un contratto scritto, e la loro situazione è sotto gli occhi di tutti, con biglietterie chiuse, sciatori lasciati al loro destino e una sensazione di forte abbandono».