Gazzetta di Modena

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Sciopero salva-festività: niente shopping a Pasqua

Sciopero salva-festività: niente shopping a Pasqua

C’è chi vuole tenere aperto anche a Pasquetta, il 25 Aprile e il Primo Maggio È l’effetto della liberalizzaziine: scatta la protesta dei sindacati del commercio

18 aprile 2014
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Tenete aperto i negozi nei giorni da sempre dedicati al riposo, alla famiglia, ai riti religiosi? E noi proclamiamo lo sciopero “preventivo” così da garantire ai lavoratori di godere delle festività di fatto cancellate dal decreto sulle liberalizzazioni nel commercio.

È la linea dei sindacati del commercio Filcams, Fisascat e Uiltcus di Modena che non hanno intenzione di cedere sul fronte festività: Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile e Primo Maggio tutti a casa in famiglia e niente shopping, come ai bei tempi prima della “deregulation”.

Lo sciopero per le giornate festive di Pasqua e Pasquetta 20 e 21 aprile, il 25 Aprile e Primo Maggio ha come obiettivo ambizioso quello di far cancellare il decreto che permette di tenere aperti i punti vendita sempre. Cgil, Cisl e Uil sono «contro le liberalizzazioni estreme delle aperture commerciali derivanti dal Decreto Salva Italia del 2012. Dopo oltre due anni di liberalizzazioni degli orari e delle aperture domenicali e festive previste dal decreto, gli effetti reali e riscontrabili sono completamente negativi. Le liberalizzazioni non hanno portato nessun aumento dell’occupazione, nessun aumento dei consumi ma hanno peggiorato le condizioni di lavoro, impattando sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori». Una situazione già denunciata più vbolte, ma che la crisi aggrava: «Pensiamo che in una situazione di crisi del nostro Paese, di crisi dei consumi, in cui molte famiglie e lavoratori vivono sempre più un forte disagio, è fuorviante quanto inopportuno porre al centro la scelta di mantenere i negozi aperti nelle festività pasquali, il 25 Aprile e il Primo Maggio».

Filcams Fisascat e Uiltucs confermano la necessità di «cancellare il Decreto sulle Liberalizzazioni e riscrivere un sistema diverso di regole per il settore. Ribadiamo la necessità di affidare la materia delle aperture domenicali e festive e delle aperture commerciali alla competenza delle Regioni e dei Comuni, ricercando una loro equilibrata definizione attraverso il confronto con le parti sociali nel territorio. Si può lavorare per un commercio che faccia convivere servizi, sviluppo, crescita e corretta concorrenza in una dimensione meno frenetica, più umana, più rispettosa delle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori?». La domada è retorica, perchè la risposta è sì, secondo mi sindacati. Soprattutto a Modena, dove il Comune aveva - prima delle liberalizzazioni - trovato una soluzione per garantire un servizio anche la domenica: aperture a rotazione nelle diverse Circoscrizioni cittadine.

Oggi, per i sindacati del commercio, «sostenere questo obiettivo significa anche rispettare e valorizzare il significato ed il valore sociale delle festività. Non come stanno facendo alcune catene commerciali che intendono aprire i giorni di Pasqua e Pasquetta, quali Lidl Vignola, Panorama Sassuolo, Esselunga Modena e Sassuolo, Eurospin, Famila, Obi Modena e Fiorano, Metro». La Coop Estense ha scelto una strada diversa (vedi articolo a fianco).