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Bottura e superchef alla mensa dei poveri

Bottura e superchef alla mensa dei poveri

Expo di Milano, 40 cuochi stellati allestiranno con le eccedenze i piatti per il Refettorio Ambrosiano

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Quaranta chef stellati, dal modenese Massimo Bottura a Carlo Cracco, cucineranno per i poveri il cibo in eccedenza, proveniente dai padiglioni di Expo.

È il progetto “Refettorio ambrosiano” che tra maggio e luglio dell’anno prossimo avrà sede nell'ex teatro annesso alla parrocchia San Martino (la Comunità Pastorale Beato Giovanni Paolo II) del parroco don Giuliano Savina nel quartiere Greco di Milano.

Si tratta di una sala risalente agli anni '30 e ormai in disuso che sarà completamente ristrutturato e trasformato in un refettorio aperto alla solidarietà. Il progetto proseguirà oltre il termine dell'Esposizione e continuerà a essere gestito dalla Caritas.

A presentare l'iniziativa era presente in prima fila l’eroe della gastronomia modenese sulle tavole dei gourmet di tutto il mondo, ovvero Massimo Bottura, che ha lanciato l'idea e che ha coinvolto alcuni dei suoi più quotati colleghi di tutto il mondo.

«Noi lavoreremo con ciò che avanzerà in Expo - ha spiegato Bottura - Avremo due camion frigo che gireranno per raccogliere ciò che gli altri padiglioni ci metteranno a disposizione, trasformeremo tutto quello che sarà scartato proprio come facevano i contadini di una volta, le famiglie che non avevano niente durante la guerra.

È da lì che bisogna partire.

È quella la scintilla di speranza, è attraverso l'umiltà che possiamo di nuovo alimentare la passione e il sogno nel nostro Paese».

«Lo spreco di cibo è uno dei più grandi paradossi dell'umanità - ha sostenuto il commissario unico di Expo Giuseppe Sala - e si deve fare qualcosa per questo. Nei sei mesi, per tutta la durata dell’ Expo di Milano, gli alimenti non consumati saranno a disposizione di chi ha bisogno e questo refettorio sarà anche un lascito alla città quando sarà concluso l'evento».

Il “Refettorio Ambrosiano” nasce dalle intuizioni di Bottura e del regista Davide Rampello, che hanno coinvolto la Diocesi di Milano e in particolare la Caritas per tradurre in concreto questa originale idea di solidarietà.

Il Refettorio Ambrosiano vedrà in azione il Politecnico di Milano che curerà la ristrutturazione.

Gli ambienti saranno impreziositi da opere d'arte create per l'occasione da alcuni dei principali artisti contemporanei: tra i nomi che sono stati già diffusi per l’impresa ci sono quelli di Enzo Cucchi, Carlo Benvenuto, Maurizio Nannucci, Mimmo Paladino, Giuseppe Penone.

Nel grande salone centrale saranno disposti 12 grandi tavoli realizzati dai più importanti designer italiani.