Gazzetta di Modena

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Carcere Sant’Anna: non c’è più problema di sovraffollamento

Carcere Sant’Anna: non c’è più problema di sovraffollamento

Per i circa 500 detenuti rimangono il disagio delle docce e della mancanza di opportunità lavorative dietro le sbarre

19 aprile 2014
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Per una volta una notizia positiva dal Sant’Anna: non c’è sovraffollamento.

Lo rende noto nel suo resoconto la garante regionale per i detenuti, Desi Bruno, e il dato è stato certificato dalla relazione dell’Ausl di Modena. Per il resto restano il problema docce e quello della mancanza di lavoro per i detenuti.

Nel carcere di Modena sono presenti 492 detenuti (22 le donne), di cui 293 condannati in via definitiva, 98 in attesa di primo giudizio, 187 tossicodipendenti, 30 ammessi al lavoro all'esterno (13 esterni e 17 interni), 5 in semilibertà. In prevalenza ci sono stranieri, (326), la maggior parte provenienti dal nord Africa e dall'est Europa. Nella vecchia struttura non ci sono più di due detenuti per cella ed è in atto la progressiva separazione fra imputati e condannati. Risultano essere applicate le disposizioni dipartimentali, con le sezioni detentive tutte “aperte”: i detenuti possono stare fuori dalla cella sino a 8-9 ore al giorno. Fa eccezione la sezione dei “protetti”: detenuti con differenti tipologie ma con problemi di incolumità personale, tenuti separati dagli altri.

L'isolamento in cui i detenuti di questa sezione vengono a trovarsi, li ha portati a richiedere, anche nella forma di lettere collettive, di essere impiegati in attività trattamentali. La direzione assicura che a breve verrà estesa anche a questa sezione l'apertura delle celle. È, Inoltre, attivo il servizio di accoglienza dei "nuovi giunti". Lo screening all'ingresso viene effettuato su tutti coloro hanno una detenzione superiore ai 15 giorni (con un'adesione al test del 77%, secondo il dato fornito dall’Ausl di Modena); in particolare, per quanto riguarda la scabbia viene effettuata una visita accurata della cute già durante la prima visita all'ingresso (con un'adesione al test del 100%). La forte pioggia delle settimane scorse ha comportato infiltrazioni d'acqua all'ultimo piano con la conseguente chiusura di alcune celle per inagibilità. Sono già iniziati i lavori di rifacimento del tetto. Nel nuovo padiglione sono reclusi circa 200 detenuti per reati “comuni”, con almeno una condanna definitiva, e ancora un apprezzabile periodo di detenzione da dover affrontare. I detenuti sono collocati in spazi detentivi idonei e in regola con i parametri europei (fino a 4 in stanze di 16 metri quadrati). Il piano terra è pronta la biblioteca e a breve verrà consentito ai detenuti di frequentarla. Permangono problematiche relative al malfunzionamento dell'impianto idraulico, che comporta l'utilizzo della doccia solo in determinate fasce orarie e per periodi di tempo limitati. E poichè si protrae la carenza di opportunità lavorative all'interno del carcere, la direzione ha scelto di privilegiare l'accesso dei condannati in via definitiva e la riduzione della durata del turno di lavoro, così da conseguire una maggiore rotazione.