Gazzetta di Modena

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I finanzieri in palestra: 640mila euro “fantasma”

I finanzieri in palestra: 640mila euro “fantasma”

I controlli in un’associazione: accertate entrate non dichiarate per 550mila euro e 90mila di Iva non versata. Il presidente replica: «Facciamo subito ricorso»

19 aprile 2014
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Le Fiamme gialle ancora a caccia di enti che, grazie a mistificazioni, godono ingiustamente di privilegi fiscali. E irisultati non si sono fatti attendere.

La Guardia di Finanza di Sassuolo ha infatti individuato un’associazione sportiva dilettantistica che, pur non avendo i requisiti previsti dall’articolo 90 della Legge 289 /2002, figurava come ente senza scopo di lucro per evitare il pagamento delle imposte ed usufruire di regimi di tassazione agevolata.

Le Fiamme Gialle hanno così avviato un’attività di verifica fiscale nei confronti dell’ente in questione, che gestisce di un’importante palestra della città, frequentatissima da parte di tanti cittadini. Dopo aver esaminato la documentazione rinvenuta presso la sede ed ascoltati dipendenti e numerosi clienti, è emerso che questi erano stati registrati, a loro insaputa, come “soci” dell’associazione che, in questo modo, poteva beneficiare, ai fini fiscali, delle particolari agevolazioni previste dalla Legge 398/1991. I finanzieri hanno così contestato lo status di associazione sportiva dilettantistica e ricostruito il volume di affari dell’attività, riqualificando la palestra come una normale impresa commerciale, soggetta agli ordinari criteri di tassazione.

Al termine dell’ispezione, i militari della Guardia di Finanza hanno proceduto a rilevare e segnalare all’Agenzia delle Entrate elementi positivi di reddito non dichiarati per oltre 300.000 euro, ricavi non contabilizzati per circa 250.000 € ed IVA non versata per oltre 90.000 euro. In totale 640mila euro Nel controllare, infine, la posizione di coloro che avevano lavorato nella palestra (personal trainer, istruttori di sala, addetti alla reception), i militari hanno rilevato, nel biennio 2011-2013, ben 15 assunzioni di lavoratori completamente “in nero”, che hanno comportato la contestazione al presidente dell’associazione di pesanti sanzioni e l’applicazione della cosiddetta “maxi sanzione”, per un importo di circa 130.000 euro. L’attività condotta dalla Guardia di Finanza si inquadra nell’ambito delle iniziative intraprese non solo per contrastare l’evasione fiscale, ma anche per reprimere insidiosi fenomeni di concorrenza sleale da parte di coloro che vengono oggi chiamati dagli addetti ai lavori “furbetti del non-profit” che, con simili stratagemmi, commentano le fiamme gialle «danneggiano gli imprenditori onesti e rispettosi delle regole». Il nome della palestra non è stato reso noto da parte delle Fiamme Gialle. Intanto però è lo stesso presidente della palestra che interviene inviando una mail “anonima” alle redazioni: «Abbiamo immediatamente dato incarico a un legale di fare ricorso contro le contestazioni. Faremo valere le ragioni della nostra associazione che nel frattempo continuerà a lavorare con gli stessi scopi e le stesse modalità contrattuali che nulla hanno a che vedere con il lavoro nero».