Museo Pavarotti: acquirente in vista
Voci insistenti: trattativa a un passo dalla chiusura per 30 milioni di euro tra la vedova del tenore e un’importante società
Museo Luciano Pavarotti, qualcosa si muove. Nascoste dietro un grande riserbo, da alcuni mesi sarebbero stati avviate importanti trattative con più soggetti che si sarebbero detti disposti a rilevare da Nicoletta Mantovani la casa museo, l’annesso maneggio e il terreno circostante per dare vita al progetto di un museo interattivo e multimediale destinato a perpetuare nel tempo il ricordo di una delle più grandi voci liriche di tutto il mondo.
L’indiscrezione circola con insistenza da qualche tempo in città, avvolta dal riserbo che trattative di questo tipo impongono.
Una trattativa non facile, visto i tempi di crisi economica che certo impongono a chiunque di valutare bene a fondo ogni operazione, ogni investimento ogni dettaglio. Eppure il progetto predisposto da Nicoletta sarebbe apparso più che convincente e il recente provvedimento approvato dal consiglio comunale che ha dato il benestare la variazione d’uso del maneggio che ora può essere trasformato in piccolo tearo/auditorium, uno dei due fulcri attorno al quale dovrebbe ruotare il museo.
Accanto a questo il Comune ha dato la disponibilità a mettere in campo tutte le modifiche alla viabilità necessarie per facilitare l’accesso stradale all’area - ora non in grado di supportare un traffico viario consistente e con pullman - in cui sorgerà il museo con relativi parcheggi. Disponibilità questa considerata un importante incentivo per i possibili acquirenti-investitori. Investitori indispensabili per dare vita a un progetto di questo genere che impone un tipo di gestione che la vedova Pavarotti da sola non sarebbe in grado di supportare.
Ma quali sono le novità che spingono a credere che la trattativa potrebbe essersi instradata nella giusta direzione?
Si parla di un gruppo straniero, c’è chi assicura si tratterebbe di una multinazionale, che sarebbe pronta a versare la quota di acquisizione stimata in una cifra oscillante tra i 25 e i 30 milioni per rilevare gli immobili, i terreni e tutto il loro contenuto.
Il tutto al fine di dare vita a una società che avrà il compito di realizzare non un museo, come tanti ,ma una vera e propria esperienza interattiva al quale Nicoletta Mantovani sovrintenderebbe per far sì che venga rispettata la memoria del marito. Nelle scorse settimane in via S. Maria di Mugnano, dove si trova la casa, si sarebbero visti in più occasioni tecnici, progettisti, architetti, avvocati commercialisti giunti per studiare l’area e le possibili soluzioni da attuare.
Come si ricorderà il progetto di base, per la quale Nicoletta Mantovani è a caccia di partner, è stato illustrato in Comune a fine marzo e prevede che accanto alla Casa Rossa, già residenza di Pavarotti, trasformata in “Casa Museo del Maestro” la grande novità della struttura prefabbricata del maneggio della tenuta di stradello Nava a Modena convertita in teatro multimediale, con un collegamento pedonale tra i due fabbricati. Nel teatro multimediale dove potrà scoprire e riascoltare le registrazioni delle sue interpretazioni storiche e non è escluso che possano essere inseriti trovate ed innovazioni tecnologiche, ma anche la possibilità di ospitare concerti ed eventi. Quali le potenzialità di un museo di questo tipo? Sulla carta gli spazi ci sarebbero resta da capire in quale modo il museo verrà reso un qualcosa di vivo e di unico nel suo genere. La recente mostra ospitata a Verona con alcuni degli oggetti del museo ha riscosso un notevole successo e potrebbe presto essere ospitata all’estero. Prima di diventare elemento importante del museo. (and.mar.)