Nel nuovo palazzetto giocherà la serie A di volley e pallamano
«Garantisco che il nuovo palazzetto dello sport che sorgerà sulle ceneri dell'attuale piscina comunale potrà essere utilizzato dalle società di pallavolo e di pallamano che giocano nella massima...
«Garantisco che il nuovo palazzetto dello sport che sorgerà sulle ceneri dell'attuale piscina comunale potrà essere utilizzato dalle società di pallavolo e di pallamano che giocano nella massima serie e a livello agonistico e che ora sono costrette ad andare fuori Carpi a disputare i match. Anzi, dirò di più, il palazzetto viene costruito appositamente per loro». È una dichiarazione di intenti quella dell'assessore allo sport Carmelo D'Addese in seguito all'approvazione dello studio di fattibilità del nuovo palazzetto da 6 milioni e un minimo di 3500 posti, le cui caratteristiche sono state illustrate ieri dalla Gazzetta. «La palestra di Cibeno, infatti, può ospitare le gare fino alla serie A2 di pallavolo perché ospita fino a 600 spettatori, mentre il palazzetto potrà ospitare la A1 e il campo avrà dimensioni tali - 40 x 20 metri - da potere ospitare anche la pallamano» prosegue l'assessore. L'annuncio del nuovo palazzetto ha raccolto il plauso delle società sportive di pallavolo e pallamano che ora devono spostarsi fuori città per beneficiare di strutture adeguate alle loro gare. Questo senza dimenticare che il progetto, che prevede la costituzione di un'associazione temporanea di imprese, mette insieme soggetti di campi diversi che vanno dallo spettacolo allo sport. «Sono stato informato del palazzetto dall'assessore che ha voluto rendermi partecipe di questo progetto ambizioso che coinvolgerà società sportive e dello spettacolo e in quest'ambito ho sentito parlare della disponibilità ad intervenire di Radio Bruno - commenta Marco Marchi, vice presidente di Liu Jo Volley - Innanzitutto sono ottimista, contento e faccio il tifo perché tutto ciò si realizzi: Carpi si merita un palazzetto con tali caratteristiche che venga incontro alla pallavolo e ad altre discipline. D'altra parte non possiamo ignorare che si tratta di un momento di difficoltà economica ed oltre la volontà di realizzare tale progetto servono anche altri elementi, ma mi auguro che i soggetti coinvolti possano portare a termine questo risultato». Ugualmente ottimista Andrea Borelli, dirigente di Handball Terraquilia, società di serie A prima divisione maschile, la massima serie italiana, che è stata costretta a giocare a Rubiera le due semifinali di scudetto, perché la palestra del Vallauri non rispondeva alle caratteristiche richieste dalla Rai per mandare in onda la partita. «Solitamente ci alleniamo al Vallauri, dove il campo rispetta le normative per giocare nella massima serie - spiega Andrea Borelli, dirigente Terraquilia - Il problema, tuttavia, è per i tifosi: al Vallauri possono entrare al massimo 200 persone, giocatori e staff inclusi, e quest'anno abbiamo avuto un incremento di seguito. Potenzialmente il prossimo anno dovremmo avere occasione di accedere alle coppe europee che richiedono un numero tra 800 e 1000 posti. Non possiamo che accogliere con favore il nuovo palazzetto».