Gazzetta di Modena

Modena

Campagna elettorale, ecco quanto spendono

di Davide Berti
Campagna elettorale, ecco quanto spendono

Muzzarelli in cima alla lista con 91mila euro, il triplo rispetto ai contendenti dell’opposizione Pellacani e Giovanardi. Bortolotti e Novara i più “poveri”

20 aprile 2014
4 MINUTI DI LETTURA





Poco più di un mese alle urne e con la campagna elettorale che entra nel vivo arrivano anche le prime spese.

Gli spazi per le affissioni a pagamento, già da qualche giorno, cominciano a riempirsi lungo le strade. Nelle cassette della posta volantini e lettere cominciano ad arrivare.

I banchetti lungo le vie più frequentate sembrano dei veri e propri presidi militari.

Le sedi elettorali, tutte o quasi rigorosamente in centro storico, stanno più aperte dei negozi.

Segnali che anche a Modena la campagna elettorale non solo è cominciata, ma è più sentita che mai. Anche cinque anni fa i candidati a sindaco erano nove, ma lo scenario politico attuale sembra quello di una nuova era.

L’ARTE DEL COMUNICARE

Il Pd è arrivato alla scelta del candidato con tutti i patemi che sappiamo, il centrodestra continua anche a tempo scaduto in improbabili appelli di non belligeranza tra schieramenti della stessa area, mai come questa volta Modena ha un dispiegamento di liste civiche così numeroso e così vario nella sua connotazione. Poi ci sono i piccoli partito, come Modenasaluteambiente.it, o quelli diventati piccoli, come la Lega. L’obiettivo, quando la fiducia nelle istituzioni è nel punto più basso, è uno solo: farsi vedere, farsi conoscere, lanciare i propri messaggi di discontinuità. In una parola: comunicare. E per farlo, volenti o no, servono soldi. Faranno la differenza sul voto? Può anche darsi, ma la campagna elettorale che Modena vive è all’insegna della sobrietà e del volontariato, sono queste le due parole che più ricorrono tra i candidati quando si chiede loro, con una domanda secca: qual è il budget per la campagna elettorale? Tutti o quasi si sono messi a ridere, tutti fanno riferimento al grande sforzo dei militanti, tutti sperano nel volontariato sia di opere che di donazioni, ma mai come quest’anno passi più lunghi della gamba non se ne possono fare.

PD VINCE PER DISTACCO

L’unica macchina da guerra - non si dice “gioiosa” per non urtare la suscettibilità degli scaramantici - è sempre e solo il Pd. Nemmeno nel centrodestra ormai si trovano, come una volta, i finanziamenti di berlusconiana memoria. Così il Pd, oltre ad essere da sempre il più organizzato, diventa anche il più ricco.

Lo staff di Gian Carlo Muzzarelli, infatti, dichiara un preventivo di spesa di 91mila euro. Una cifra decisamente importante, visti i tempi e visto anche ciò che dichiareranno gli avversari più diretti.

COSA DICE LA LEGGE

La legge, per i comuni come Modena, parla di un tetto di spesa massimo di 258mila euro. Il preventivo del Pd tiene conto di tutte le iniziative del candidato sindaco, delle iniziative di coalizione (che comprende certamente Sel, Centro Democratico, i Moderati per Modena e una lista che sta venendo avanti comprensiva delle diverse anime della Sinistra come Socialisti, Comunisti Italiani, Verdi, Repubblicani)e anche del possibile ballottaggio, già messo a budget. In casa Pd contano comunque di risparmiare, non solo limando le spese già previste, ma anche evitando di andare al ballottaggio, che in termini di bilancio previsionale incide con una quota pari a circa 25mila euro.

OPPOSIZIONE IN DEFICIT

Discorso completamente diverso per gli sfidanti. Nessuno è in grado di fare previsioni al centesimo, ma sia Forza Italia (in coalizione con Fratelli d’Italia e Udc) che Nuovo Centrodestra prevedono di spendere non più di 30mila euro. Tre volte meno di Muzzarelli. Si vedrà tutta questa differenza? Dipenderà dai mezzi che si sceglieranno: il telemarketing deve ancora entrare in azione, il martellamento sul web, tra internet e social network, è invece già attivo. E costa decisamente meno di una postalizzazione ai 137mila votanti.

PICCOLI INVESTIMENTI

Adriana Querzè dice che spenderà 10mila euro. Sui cinquemila, invece, si attestano Antonio Montanini (Cambiamodena), Stefano Bellei (Lega Nord) e Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it). ma proveranno a spendere anche meno risparmiando soprattutto sulla produzione di materiale cartaceo, che comunque ha costi fissi inevitabili.

In fondo alla lista, staccati di poco l’uno dall’altro, Marco Bortolotti, che coi grillini dice che arriverà a stento a duemila euro, e Flavio Novara (L’Altra Modena - Sinistra in Comune), che non supererà i 1500 euro, spendendo 60 volte meno di Gian Carlo Muzzarelli. Sarà curioso vedere come queste proporzioni si tradurranno in termini di voti espressi. E c’è da scommettere che ci saranno delle sorprese.

@dvdberti

©RIPRODUZIONE RISERVATA