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Querzè: «Porterò in consiglio i veri debuttanti della politica»

di Marcello Radighieri
Querzè: «Porterò in consiglio i veri debuttanti della politica»

La candidata sindaco di “Per Me Modena” presenta la squadra: «Non abbiamo nessun riciclato» L’età media è di 44 anni, a caccia di preferenze persone provenienti da tutti gli ambienti cittadini

23 aprile 2014
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Una trentina di nomi, divisi in pari numero tra donne e uomini, per un’età media complessiva di 44 anni.

È questa la radiografia sintetica de “Per me Modena”, la lista civica presentata a sostegno della candidatura di Adriana Querzé. Anche per l’outsider del centrosinistra è infatti arrivato il momento di sciogliere gli indugi ed esibire al pubblico la sua squadra per le Amministrative.

L’elenco di nomi, oltre ad un “rigoroso rispetto della parità di genere”, presta fede ad “un’attenzione particolare alla valorizzazione di esperienze disparate, originali, ma anche positive, di successo”.

Al bando i professionisti della politica: «Niente riciclaggi, di nessun tipo». Piuttosto, spazio alla società civile, al mondo del volontariato, a rappresentanti di spicco di svariate categorie e mestieri: dal docente universitario alla costumista, dal giornalista al pensionato, passando per studenti, imprenditori agricoli ed editoriali. «Esempi di successo professionale nel proprio ambito lavorativo – commenta la Querzé – che restituiscono l’immagine di una squadra variegata e ricca».

Una squadra che ieri sera, al Planetario modenese, ha colto l’occasione per presentarsi. Ad ogni candidato corrisponde una parola, simbolo del suo impegno per la città, attorno alla quale vengono costruiti testi di non più di dieci righe. Alla Querzé, poi, è affidata «un’operazione di ricucitura tra i testi e il programma», a dimostrazione della coerenza tra i nomi e le idee proposte dalla lista. Una riprova, aggiunge il candidato sindaco, che «non abbiamo scelto l’individualità, ma la squadra, che si rafforza dal valore specifico di ognuno».

Testi e punti programmatici sono poi raccolti in tre “aree tematiche”, scelte dalla lista per riassumere le proprie proposte. Tra le parole d’ordine, spiccano “diritti”, “ascolto” e “partecipazione”. «Non sono termini astratti, perché riguardano il vivere bene nella città».

L’ultima, in particolare, rappresenta un vero e proprio cavallo di battaglia.

Il coinvolgimento dei cittadini dovrebbe diventare, nell’idea della Qurzé, un atto costitutivo nel processo decisionale dell’amministrazione. Nonostante la vicinanza all’area del centrosinistra, “Per me Modena” resta, ad oggi, una lista alternativa, non alleata con la corazzata di Muzzarelli. Le divergenze tra i due, ha ribadito più volte l’assessore all’istruzione, sono ancora troppe. Su tutte, la questione inceneritore, altro “tema forte” del movimento. «Siamo convinti che Modena possa arrivare allo spegnimento della struttura, puntando sulla raccolta differenziata». Gli obiettivi, per il momento, sono ambiziosi: «Ci aspettiamo di arrivare al ballottaggio. Devo dire che non abbiamo i soldi necessari a fare un sondaggio a settimana. Ma sentiamo molta energia intorno a noi».

Il ruolo di capolista è affidato a Domenico “Memi” Campana, insegnante delle superiori e membro del collettivo di ricerca “Studiare, studiare, studiare” che si occupa di partecipazione e processi di coesione sociale.

A seguire, Francesca Vecchi, costumista nel mondo cinematrografico e teatrale, Alessandro Guazzaloca, insegnante e preparatore atletico di pallavolo, Joan Blom, ricercatore dell’Unimore, Gianfranco Tigano, matematico e grafico pubblicitario. E ancora Laura Pugnaghi, operatrice sociale nell’ambito dell’immigrazione, Nadia Artioli, curatore fallimentare nonché consulente aziendale, Giuseppe Baraldi, consigliere nazionale di Arcigay, Beatrice Marongiu, insegnante elementare, Giovanni Finali, pensionato, già fondatore e riesponsabile della rete Net Garage, Nicoletta Giberti, attrice e regista, Gianluigi Lanza, giornalista, Nildo Benuzzi, esperto nel settore meccanico e agroalimentare, Sonia Cavicchioli, docente di Storia dell’arte moderna a Bologna, Gionata Merighi e Raffaella Ansaloni, rispettivamente imprenditore agricolo ed editoriale, Tomas Fiorini, impegnato nel mondo dell’arte, Gabriella Morando, operatrice dell’Inail. Ma anche Lorena Marassi, anche lei docente delle superiori, Marco Chincarini, tecnico, Francesca Nora, Ali Abdelmalek, operaio metalmeccanico, Cristina Contri, Rocco Gallicchio, operaio e delegato Fiom, Fabrizio Fontanesi. Infine, Veronica Varricchio, impiegata bancaria, Alberto Monti, archeologo, Paola Bernardi, Carlo Fischetti ed Elena Mari.