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Ritorna il vecchio leone Ballestrazzi: «Si cambi»

Ritorna il vecchio leone Ballestrazzi: «Si cambi»

Il repubblicano nella lista dei Moderati per Modena che appoggia Muzzarelli: «Modello da rivedere, la nostra è una scommessa che vuole mettere equilibrio»

24 aprile 2014
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Lo avevamo scritto cinque anni fa: con Paolo Ballestrazzi e Baldo Flori la politica modenese, e l’aula del consiglio comunale, rischiavano di perdere due dei pensatori più eclettici di piazza Grande. E così è stato. L’opposizione di questi anni raramente ha avuto guizzi e intuizioni, piuttosto è caduta in una crisi dalla quale deve ancora uscire e le prossime elezioni, proprio su questo punto, saranno giudici inesorabili.

Ora Paolo Ballestrazzi, repubblicano doc, ci riprova. Lo farà con i Moderati per Modena, che in queste ore stanno cercando di raccogliere le ultime firme e si presenteranno con il proprio simbolo e la propria lista nella coalizione che sostiene Gian Carlo Muzzarelli. Una lista che vede al suo interno volti già noti della politica modenese, da Mario Cardone all’assessore Marcella Nordi, e che ha in Ballestrazzi la figura di spicco tra i repubblicani, socialisti e liberali che ne fanno parte: «Tentiamo questa nuova avventura e vediamo che sviluppo potrà avere. Certo che per noi è una bella scommessa, ma non potevamo mancare, visto anche il momento in cui versa la politica modenese, in una fase così delicata anche per la nostra città».

E proprio sulla città Ballestrazzi ha le sue idee: «Il modello di Modena, il modello emiliano, è tutto da rivedere. Ci mettiamo in gioco perchè, con un po’ di presunzione, qualche idea l’abbiamo. E il tentativo va fatto. E con Muzzarelli abbiamo parlato chiaramente perchè ciò per cui ci battiamo sia parte integrante di un programma che deve per forza favorire il cambiamento».

A cominciare dall’aspetto urbanistico: «Serve il blocco totale della politica urbanistica, aspetto totalmente da ripensare: i 16mila appartamenti sfitti sono una realtà, serve uno stop che dia un senso a ciò che la nostra città può realmente offrire. Dall’altra parte c’è invece uno sviluppo infrastrutturale che deve per forza decollare: siamo l’ultima città della regione in termini di strategia, Modena deve riprendere il passo. Va rivisto il sistema dei servizi: welfare e sanità devono essere una opportunità, non si può tollerare che in alcuni casi rivolgersi al pubblico significhi spendere più di ticket rispetto ad un esame fatto privatamente dove le cliniche, in più, ti danno appuntamenti ed esami in tempi rapidissimi. Al terzo posto - prosegue Ballestrazzi - ma questa non vuole essere una classifica, mettiamo la sicurezza. E a seguire la cultura: dobbiamo rivedere le scelte e le proposte, non può essere che Modena continui a parlare solo di Beat e 29 Settembre».

Ecco i 32 nomi in lista: Claudio Malavasi, Paolo Ballestrazzi, Mario Cardone, Mirella Albinelli, Achraf Ben Hamed, Ottavio Berselli, Laura Bortolamasi, Rita Cavalcabue, Paolo Cordisco, Ida Antonella Corleto, Soemia Cristoni, Silvia Doddi, Giuseppe Dorati, Stefano Franciosi, Gabriele Franchini, Sara Frimpong, Andrea Garganese, Gianni Ghirri, Graziella Giovannini, Giovanna Grazioli, Francesco Lanni, Fulvia Levizzani, Andrea Emilio Medici, Luigi Mescoli, Elena Morici, Mustapha Naouali, Marcella Nordi, Andrea Ruini, Morena Salvioli, Romeo Varini, Raffaello Vernacchia, Andrea Veronesi.

Davide Berti