Gazzetta di Modena

Modena

«Un parco attorno villa Vigarani»

FIORANO
«Un parco attorno villa Vigarani»

Italia Nostra critica la gestione dell’area del Comune che promette interventi

24 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





FIORANO. Un parco collinare per tutelare il verde. È la proposta avanzata dalla sezione modenese di Italia Nostra per il paesaggio pedemontano di Fiorano. «Abbiamo posto il problema della tutela di questo superstite prezioso ambiente - ha sottolineato Giovanni Losavio, già presidente nazionale dell’associazione - alla responsabilità della soprintendenza e della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici. Mezzo secolo di violenta urbanizzazione non ha ancora cancellato il mirabile paesaggio pedemontano, ma solo un parco collinare oggi può salvarlo». In particolare, Italia Nostra ha segnalato la «condizione di sofferenza della porzione di appartenenza comunale del parco della Villa Vigarani Guastalla di Fiorano, recuperata in tempi recenti con un accorto intervento di restauro». La questione sull’area progettata da Gaspare Vigarani non è affatto nuova. Lo scorso maggio il Movimento 5 Stelle era andato alla carica, con un video su YouTube in cui sottolineava il «degrado nella parte comunale». Ha risposto Sergio Sassi, vicepresidente di Emilceramica che detiene lo storico edificio, che ha spiegato come «la camminata e la “vetta” sono a uso comunale». La ditta ha garantito il massimo impegno nell’area, precisando come il Fai (intervenuto nella querelle) non sia direttamente coinvolto nella gestione del parco». Il municipio in un primo momento aveva negato il coinvolgimento nell’area. Ieri Luca Vallone, assessore ai Lavori Pubblici, è tornato sul tema, garantendo che è in programma un intervento per quest’anno e sottolineando come «la responsabilità dell’attuale mancato intervento in quest’area è frutto di una scelta precisa: ho dato la priorità ai parchi affinché i bambini potessero utilizzarli». La proposta del parco è stata salutata con interesse dall’assessore, che ha lasciato al suo successore «l’invito a procedere in questa direzione, compatibilmente con le risorse economiche necessarie all’istituzione e alla gestione di un altro parco collinare». In ultimo la proposta di Italia Nostra che dichiara come «la villa e il suo disteso parco non sono oggi formalmente riconosciuti di interesse culturale. La parte della proprietà privata è molto ben curata, mentre la parte del pubblico è oggi inaccessibile». Una «disattenzione» a cui l’associazione chiede che si ponga rimedio, «esigendo innanzitutto dall’amministrazione comunale un doveroso intervento di manutenzione della porzione del parco che ad essa appartiene e, in pratica abbandonata e inaccessibile, invasa da vegetazione infestante, ha smarrito l’originario disegno». Secondo Losavio e i rappresentanti dell’associazione non si devono ridurre solo sul luogo, definito un caposaldo. Per Italia Nostra occorre tutelare «il più vasto ambiente collinare, segnato dalla dominante presenza monumentale del Santuario (e sul suo lato ovest, in posizione pressoché simmetrica, dalla Villa Coccapani con il parco di analogo disegno) ed esteso alla retrostante zona calanchiva preservata nelle suggestive forme di caratteristica erosione, non rinvenibile in altri luoghi alla propaggine appenninica non solo modenese».

Gabriele Farina