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Ammesso l’errore: quella mamma potrà restare vicina al figlio

di Serena Arbizzi
Ammesso l’errore: quella mamma potrà restare vicina al figlio

La questura le fornirà un documento “per motivi umanitari” La donna, 74enne, accudisce il suo Rachid, invalido al 100%

25 aprile 2014
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Non sarà più costretta a ritornare in Marocco e a lasciare solo Rachid, suo figlio disabile, com'era stato deciso in un primo momento dopo il mancato rinnovo del permesso di soggiorno, concesso inizialmente per motivi lavorativi, nonostante abbia 74 anni.

Ha intenerito e commosso l'intera città la storia di Mahdia Sabri, la mamma marocchina che vive in via Archirola insieme al figlio Rachid, invalido al 100% e obbligata, fino a pochissimi giorni fa, a separarsi dal figlio per un caso di burocrazia folle.

La Questura, infatti, dopo la testimonianza di questa madre raccontata dalla Gazzetta, ha riconosciuto l'errore e ha comunicato all'avvocato di Modena che si è interessato del caso che il permesso di soggiorno verrà rinnovato alla donna per “motivi umanitari”. Mahdia potrà così continuare a prendersi cura di Rachid, quel figlio che credeva morto quando, anni fa, l'hanno fatta venire dal Marocco in un ospedale abruzzese per il riconoscimento di un corpo che in realtà era vivo, ma che riporta ancora sull'addome le terribili cicatrici di un intervento mai terminato.

Ora, dopo avere sistemato il disguido, nato, secondo l'ufficio immigrazione, perché la domanda non era stata fatta in modo appropriato e perché chi ha guardato la pratica non ha valutato attentamente le cose, arriverà a breve il permesso di soggiorno per motivi umanitari riservato a Mahdia e potrà pertanto andare a ritirarlo. Intanto, la procedura legale che ha portato il caso davanti al Prefetto, verrà bloccata da un atto di “autotutela” del Questore nei confronti del dirigente dell'ufficio immigrazione. Un atto con cui viene annullato il decreto di rifiuto e rilasciato il permesso di soggiorno, valido per due anni.

«Quando lo studio legale ci ha telefonato per darci la notizia che sarebbe stato sostituito il permesso di soggiorno e avrei potuto rimanere qui - spiega tra lacrime di gioia Mahdia - non ho potuto trattenermi. Ho iniziato a piangere per la felicità. Ormai non credevo possibile un ripensamento. Pensavo di dovermi rassegnare a tanta sofferenza, ma quello in cui non speravamo più è avvenuto. Riuscirò a prendermi cura di mio figlio stando vicino a lui, non abbandonandolo. Sono contenta che alla fine chi doveva decidere la mia permanenza qui abbia cambiato idea perché, l'idea di Rachid lontano mi avrebbe uccisa. Abbiamo già patito abbastanza sofferenze, il solo fatto di essere venuta in Italia credendolo morto mi ha sottoposto ad un'agonia interminabile. Poi, per fortuna, era vivo ed oggi con questo rinnovo del permesso di soggiorno, il miracolo si è ripetuto».

Il figlio Rachid ha invece potuto ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno per “residenza elettiva” essendo invalido al 100%.