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Cede soffitto, operai travolti in Gambro - FOTO -VIDEO

Cede soffitto, operai travolti in Gambro - FOTO -VIDEO

Medolla. I tre sono caduti da circa cinque metri nella nuova palazzina uffici: aperta un’inchiesta sulla cause del crollo

25 aprile 2014
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MEDOLLA. Erano a circa cinque metri d’altezza, impegnati nella gettata di cemento per realizzare il primo piano della nuova palazzina che ospiterà gli uffici amministrativi e la direzione di Gambro. Ma, intorno all’ora di pranzo, l’impalcatura che sorregge l’ancora instabile soffitto è improvvisamente ceduta, scaraventando a terra le pesanti travi prefabbricate e con esse i tre operai che si trovavano in quota. Un incidente su cui è ora stata aperta un’inchiesta da parte degli ispettori della medicina del Lavoro, coadiuvati dai carabinieri di Medolla, intervenuti sul posto per prendere coscienza di quanto accaduto.

Il cantiere è piuttosto importante, dovrà dare un volto completamente nuovo alla cittadella biomedicale di Gambro. L’appalto per la costruzione complessiva è stato assegnato alla Cdc di Modena, che a sua volta ha subaffittato alcuni interventi ad esperte ditte del settore. Tra loro c’è la Truzzi di Poggio che fornisce alcune strutture prefabbricate e che però ha fatto sapere come “non sia coinvolta nelle responsabilità dell’evento”. C’è invece anche la T.R. Costruzioni di San Giovanni in Persiceto, una realtà di oltre 70 operai, specializzata nelle lavorazioni in cemento sui prefabbricati. E proprio alla T.R. lavorano i tre addetti feriti: il più grave è A.S., 48 anni, trasferito con l’elisoccorso all’ospedale Maggiore di Bologna. Ha riportato diverse fratture ed è stato sottoposto ad una Tac di controllo, ma se la caverà. Il figlio A.A. di 21 anni e il collega C.A., invece, sono stati trasportati con le ambulanze del 118 di Mirandola e della Croce Blu di San Felice a Baggiovara: sono già stati dimessi con diverse contusioni.

E proprio i sanitari, insieme all’automedica di Mirandola, sono stati tra i primi ad arrivare sul posto insieme ai vigili del fuoco di San Felice. Erano convinti di dover cercare i feriti sotto le nuove macerie, ma pur operando in una situazione ardua, in mezzo al cemento appena disteso, hanno tratto in salvo i tre lavoratori.

«In un momento di forte crisi - scrive il sindacato edili Fillea/Cgil - si chiede che venga tenuta alta la guardia nei confronti di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e ci si augura che tale incidente non sia il risultato di una frettolosa operazione eseguita solo per risparmiare sui tempi di lavorazione e sui costi della sicurezza. La Fillea/Cgil auspica che siano al più presto individuate le cause e le responsabilità di quanto accaduto ed esprime vicinanza ai lavoratori coinvolti ed alle proprie famiglie».

«La sicurezza nei cantieri - spiega Gian Carlo Muzzarelli - e in generale in tutti i luoghi di lavoro, è fondamentale per assicurare una ricostruzione completa dei territori colpiti dal sisma. Sono certo che le cause saranno chiarite al più presto». (f.d.)