Gazzetta di Modena

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Nefrologia, futuro incerto L’Usl sfoglia la margherita

di Serena Arbizzi
Nefrologia, futuro incerto L’Usl sfoglia la margherita

Il prossimo pensionamento del primario Alberto Baraldi apre scenari inediti L’Azienda potrebbe optare per una riorganizzazione. Baggio: «Non si tocca»

25 aprile 2014
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Dopo la riorganizzazione di alcuni reparti dell’ospedale Ramazzini e il trasferimento di alcune terapie a Baggiovara, in queste settimane sono in corso tavoli di confronto all’interno dell’azienda Usl che hanno al centro dell’attenzione il reparto di Nefrologia. Il dilemma che l’Ausl deve sciogliere è il seguente: mantenere o togliere il primariato all’interno del reparto? La scelta di confermare la strategia, che a oggi vede incaricato il dottor Alberto Baraldi, ormai prossimo alla pensione, potrebbe implicare una trasformazione dell’unità operativa. Non è ancora chiaro in quali termini avverrebbe tale trasformazione, ma c’è chi teme che il reparto, uno dei fiori all’occhiello del Ramazzini, possa risentirne e che la figura professionale alla guida della Nefrologia, se si decidesse di eliminare il primariato, potrebbe essere meno motivata nel ricoprire un ruolo di grande responsabilità nei fatti, ma meno qualificato di quanto meriterebbe sulla carta.

La Nefrologia dell’ospedale attualmente si occupa di cento emodializzati. All’interno del reparto vengono attuate innumerevoli cure: qui si preparano le dialisi, si prendono in carico pazienti per insufficienza renale modesta, tramite il day service, si trattano alcune patologie che sono suscettibili di guarigione e altre che volgono verso l’insufficienza renale cronica. In Nefrologia vengono effettuate 2mila prestazioni all’anno e si provvede a fornire gli appuntamenti ai pazienti in base alla tempistica necessaria per ogni singolo caso, dal momento che, per quanto riguarda certe patologie, i tempi di cura sono fondamentali.

«Quando si vuole aggirare la chiusura di un reparto oggi si parla di superamento del primariato - attacca la consigliera del Pdl, Giuseppina Baggio che ha sollevato il problema di un eventuale, possibile, anche se non ancora dichiarato, impoverimento della Nefrologia - Sarebbe un grave danno eliminare la figura del primario nel reparto di Nefrologia per il nostro nosocomio. Il Ramazzini, soprattutto dopo il terribile terremoto del 2012, si trova ad essere un punto di riferimento indispensabile per un bacino d’utenza composto da 200mila cittadini e potenziali pazienti provenienti da tutta l’Area Nord, dove gli ospedali sono stati messi a dura prova dal sisma. Noi non vogliamo che il primario venga sostituito da una figura meno qualificante professionalmente e non intendiamo assistere ad una trasformazione dell’unità operativa a favore di quel grande contenitore che si sta cercando di riempire che prende il nome di ospedale di Baggiovara. Speriamo che l’Ausl opti per mantenere il reparto così com’è ora, senza nessuna trasformazione».