Gazzetta di Modena

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Sassuolo dimentica il suo patrono

Sassuolo dimentica il suo patrono

Barbieri da candidato apre la polemica: «Che tristezza il centro senza iniziative»

25 aprile 2014
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Non può mancare ma ha le sue ragioni l'annuale polemica sulla festività di San Giorgio, che a Sassuolo è ampiamente trascurata.

Molte città celebrano il loro patrono con feste e sagre, Sassuolo, forse perchè la festa cade il 23 aprile, a ridosso del 25 e del 1 maggio (e spesso anche della Pasqua), ha solo un remoto passato di bancarelle ma oggi praticamente nulla.

A rinverdire la polemica ci pensa stavolta Giorgio Barbieri, candidato sindaco ed ex assessore: «Fa tristezza e non credo solo a noi vecchi sassolesi, transitare per il centro di Sassuolo nel giorno di San Giorgio, patrono della nostra città, senza alcun segnale di una qualsiasi iniziativa che festeggi la ricorrenza: un deserto assoluto che testimonia il disinteresse generale. Ciò stride con altre realtà, anche vicine a noi, ben altrimenti impegnate nel coinvolgimento della cittadinanza in occasioni simili».

Ovviamente Barbieri garantisce che si comporterebbe diversamente: «Sono convinto che basti solo un poco di buona volontà per stimolare le nostre realtà associative a festeggiare e onorare San Giorgio in modo adeguato, niente di eclatante o faraonico solo proposte che coinvolgano le vere forze genuine sassolesi, per riconoscerci appartenenti ad una grande città com’è Sassuolo».

Nel caso di quest’anno in particolare, si può proprio dire che le altre festività abbiano fagocitato il povero patrono di Sassuolo. Nel giorni della sua ricorrenza sono cominciate le celebrazione della Liberazione, con la posa di un cippo i una rotatoria. E si erano appena chiuse quelle pasquali. A beneficiare del patrono in definitiva sono solo gli studenti sassolesi, che grazie a questa festa, a differenza di molti loro colleghi, hanno goduto di un lunghissimo ponte, cominciato prima di Pasqua, che terminerà solo sabato, o lunedì per alcuni più fortunati, in particolare alla scuola primaria.