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Asp, azzerati i vertici Dal 2015 tutto passa in mano all’Unione

di Marco Pederzoli
Asp, azzerati i vertici Dal 2015 tutto passa in mano all’Unione

Vignola. Lamandini: «Così più efficienza e minori costi» E Montese dovrà superare la frammentazione gestionale

26 aprile 2014
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VIGNOLA. Dall’1 gennaio 2015 sparirà l’Azienda per i Servizi alla Persona, che sarà inglobata nell’Unione dei Comuni Terre di Castelli. È questa una delle decisioni assunte in questi giorni dai sindaci dei 9 Comuni del distretto socio-sanitario di Vignola, riuniti nel Comitato di distretto assieme al direttore distrettuale dell’Ausl.

In base alle indicazioni della nuova legge regionale 12 del 2013 e al lavoro di un gruppo tecnico trasversale tra Unione, Asp e Montese, è stato infatti deciso di unificare la gestione di tutte le strutture socio-sanitarie pubbliche (di Vignola, Guiglia e Montese), oltre al Sad (servizio di assistenza domiciliare) di Guiglia, Zocca e Montese, all’interno dell’Unione Terre di Castelli, andando così al superamento della gestione dell’Asp a Vignola, Guiglia, Zocca e Montese e a quella comunale a Montese.

«Varie – spiega il sindaco di Spilamberto e assessore alla sanità dell’Unione, Francesco Lamandini - le motivazioni che hanno determinato questa scelta. Tra queste le più significative: un governo unitario delle politiche socio-sanitarie, una maggiore semplificazione amministrativa e gestionale, una maggiore efficienza con una relativa diminuzione della spesa, una maggiore capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini. La conseguenza operativa, dal 2015, sarà l’incorporazione dell’Asp nell’Unione da una parte e il passaggio delle Strutture socio-sanitarie di Montese all’Unione dall’altra. Per Montese poi, sulla base delle indicazioni regionali per l’accreditamento delle Strutture socio-sanitarie, si dovrà superare la frammentazione gestionale delle tre strutture (Centro socio-riabilitativo per disabili “Il Melograno”; Casa residenza per anziani e Centro diurno per anziani). Ad oggi il personale delle strutture di Montese è costituito per il 68% da personale della cooperativa Domus e per il 32% da dipendenti comunali».

«Nelle prossime settimane si dovranno individuare i percorsi operativi per portare da una parte il Centro il Melograno a totale gestione pubblica, dall’altra la Casa Residenza e il Centro Diurno a totale gestione esternalizzata. Tutti gli operatori potranno essere confermati grazie alla mobilità tra le tre strutture. L’obiettivo finale - ha concluso l'assessore Lamandini - è rafforzare la rete dei servizi socio - sanitari che, proseguendo la strada intrapresa con lungimiranza anni or sono con l’istituzione del CoISS prima e dell’Unione poi, tenga conto dell’evoluzione del contesto sociale e dei nuovi bisogni espressi dai cittadini».

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