Gazzetta di Modena

Un messaggio, un post, una confidenza su Facebook a volte possono salvare una vita.

Ci vogliono sensibilità, tempismo, volontà e anche fortuna perché si muova la macchina dei soccorsi e questa arrivi nel posto giusto e nel momento più opportuno. È accaduto ed è andata bene l’altro pomeriggio quando un uomo ha chiamato molto preoccupato il 118, Modena soccorso.

Ha spiegato all’operatore di aver letto sul social network che ha sua conoscente, un suo contatto, una amica di Facebook di quarantanove anni, modenese, gli aveva mandato un messaggio in cui faceva chiaramente capire di essere stanca di vivere e che pertanto voleva in qualche modo farla finita.

Una confidenza che preludeva ad un gesto tragico. I personale del 118 a questo punto hanno avvisato la centrale della polizia e così la questura e l’amico dell’aspirante suicida si sono messi in contatto.

L’uomo però, oltre a nome e cognome, non sapeva fornire altri dati utili al salvataggio, ovvero se questa donna abitasse a Modena o in provincia così come la via dove abitasse.

Scattano così rapide ricerche anagrafiche incrociate, si deve procedere più per esclusione che per altri indizi: ecco che alla fine delle ricerche la Volante arriva ad un indirizzo, ad uno stabile a Modena città. Gli agenti suonano, la 49enne risponde. È viva e fa salire i poliziotti. Dapprima la donna nega ogni “addebito”, poi debole e fragile dentro e fuori, si abbandona ad un pianto liberatorio, ammettendo i propri intenti, sfogandosi e raccontando tutto il suo disagio interiore alla Volante.

Gli agenti, con professionalità e discrezione, hanno quindi soccorso la donna portandola in ospedale dove ha trovato cure e un opportuno sostegno psicologico alla sua angoscia. (s.to)