Gazzetta di Modena

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Dal PalaRotary parte la ricostruzione di Sant’Antonio

di Giovanni Vassallo
Dal PalaRotary parte la ricostruzione di Sant’Antonio

NOVI. Il Comune ha concesso la porzione di terreno edificabile, il Rotary Club di Carpi ha messo a disposizione l'architetto (Stefano Righi) e ha organizzato la raccolta fondi necessaria per...

27 aprile 2014
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NOVI. Il Comune ha concesso la porzione di terreno edificabile, il Rotary Club di Carpi ha messo a disposizione l'architetto (Stefano Righi) e ha organizzato la raccolta fondi necessaria per realizzare la struttura. É da questo sodalizio che nasce il nuovo PalaRotary, una sala polivalente di circa 100 metri quadrati aperta al pubblico (ospiterà anche associazionismo e volontariato), ma secondo la convenzione stabilita con l'amministrazione prevalentemente destinata alle nuove generazioni, che vi potranno svolgere attività di doposcuola, catechismo e corsi di apprendimento senza che vengano perseguiti scopi di lucro. Il costo dell'opera, interamente sostenuto dai distretti 2070, 2072 e dai club del gruppo Ghirlandina, ammonta a 335.000 euro. Antisismica e di classe energetica A, dotata di pannelli fotovoltaici, si tratta del primo intervento diretto nella costruzione ex novo di un edificio da parte del Rotary Club, che per progetti destinati alla ricostruzione nel cratere sismico ha stanziato circa 500.000 dollari, la valuta ufficiale presa in considerazione per i progetti di respiro internazionale. Presenti all'inaugurazione il governatore del distretto 2072 Giuseppe Castagnoli, il presidente dell'assemblea legislativa regionale Palma Costi, il sindaco di Novi Luisa Turci e monsignor Francesco Cavina, il quale ha sottolineato l'importanza di creare nuovi punti di riferimento anche per quelle piccole comunità, come appunto Sant'Antonio (che conta circa 900 abitanti), che dopo il sisma rischiavano di rimanere isolate ed essere totalmente dimenticate. «Luoghi come questi - ha concluso Palma Costi - fanno da contorno ad una ricostruzione che ha come punti fermi case, scuole e aziende». Per i cittadini di Sant’Antonio infatti è stato un momento importante, che però rischia di sembrare una cattedrale nel deserto se la ricostruzione tanto attesa non ripartirà anche da queste parti in modo capillare, anche a beneficio dei privati.