L'antico in piazza Grande, grande successo e una richiesta: «Più spazio agli antiquari»
Tante richieste per partecipare alla fiera che si svolge ogni mese in piazza Grande
Va stretta piazza Grande agli antiquari perché lo spazio, pur essendo vasto, non riesce più a contenere la loro fiera, il quarto weekend di ogni mese. È un vero boom a "L'antico in piazza Grande" anche oggi con 100 espositori, di cui una quarantina oltre i confini modenesi.
La kermesse sta crescendo nel tempo e le richieste di partecipazione diventano sempre più incalzanti. Necessario per tanti antiquari conquistare un posto nel cuore della città, dove l'esposizione gode di un incomparabile scenario e di una affluenza di visitatori, non solo del territorio, in costante aumento. A risolvere il problema non bastano la piccola piazza Torre e alcune postazioni sotto il portico dell'Arcivescovado. Un passo avanti con l'utilizzo di piazza XX Settembre (il cantiere sta per terminare) che ospiterà, già al prossimo appuntamento del 24 e 25 maggio, altri 20 espositori, mentre in via Farini, sotto i portici, si svolgerà il "Mercato del libro antico, raro ed esaurito", dove Salvarani proporrà una ristampa anastatica, in 800 copie, di "La Piazza Grande del mercato", con il regolamento dei commissari alle vettovaglie di Modena nell'anno 1849. Ma anche piazza XX Settembre potrebbe rivelarsi insufficiente. Lo sanno bene il presidente Pier Luigi Forti, il vice Paolo Salvarani e Franco Muciaccia (già presidente del Consorzio fiera antiquarria) dell'associazione Mercantico, organizzatrice dell'evento, che vorrebbero soddisfare le esigenze dei numerosi antiquari. Si ha strada l'idea di trovare nuovi spazi, collocando gli stand attorno al Palazzo Comunale (escludendo piazzetta delle Ova), sotto il portico di parte di via Emilia per arrivare in via Scudari e, quindi, in via Castellaro, utilizzadone l'ultimo tratto. Un circuito espositivo che permetterebbe un mercato con i fiocchi, dando visibilità all'arredo, oggettistica, pezzi d'arte di circa 180 espositori, per un richiamo ancora più forte per visitatori provenienti dalle regioni del nord.
"Occorre dare la possibilità ad altri operatori bravi", sostiene il modenese Paolo Menabue di "Oggetti del passato" che giudica "molto positiva la manifestazione in quanto rispetto ad altri mercati la crisi ha inciso in maniera minore. Il visitatore cerca e trova originalità e prezzo. Si sta rivalutando l'arredo del '900 al quale va l'attenzione anche dei giovani". Entusiasti anche gli espositori di altre città, come Nicoletta Ronconi che propone, con Vinicio Benassi di Parma, "Bijoux del passato" americani dal 1910 al 1950 (Miriam Haskell e i suoi stilisti, Trifari, Coro), ma pure un proiettore e una macchina fotografica del 1920, bambole, con vestiti vellutati, in un libro da ritagliare. "Siamo qui sin da quando la manifestazione si faceva due volte all'anno. Andiamo a Fontanellato e Cortemaggiore, ma Modena è diventata, grazie all'orginizzazione un mercato di tutto rispetto in una cornice eccezionale. C'è tanto movimento e la gente è cortese, educata. Il mercato è nell'ottica della qualità, perché c'è professionalità degli operatori selezionati". Per Laura Trinchero, titolare col marito Massimo Viacario, di "Tarlo Magno" di Bologna (tra le curiosità una macchina da scrivere americana del 1904, una cucitrice per cuoio con stemma reale inglese, cimeli militari)) "è bello approdare con il camion sotto la Ghirlandina. Il rapporto con i modenesi è più bello che con i bolognesi. Il pubblico è competente, con un alto grado di attenzione a ciò che è esposto. La fiera cresce perché è gestita da privati che operano controlli severi sulla mercanzia. Non finto antico o vintage di cambio di stagione. I prezzi sono buoni, perché si vende ai minimi storici".