Gazzetta di Modena

Modena

VISTI DA MORSIANI

Tracks, un’avventura leggendaria nel cuore dell’Australia

di Alberto Morsiani
Tracks, un’avventura leggendaria nel cuore dell’Australia

Nella cultura australiana, la percezione dell'interno del paese, il leggendario Outback, come un luogo di rifugio romantico è conflittuale con l'immensità e l'intrattabilità di un continente quasi...

27 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





Nella cultura australiana, la percezione dell'interno del paese, il leggendario Outback, come un luogo di rifugio romantico è conflittuale con l'immensità e l'intrattabilità di un continente quasi completamente desertico.

In Australia, il desiderio romantico di rinvenire la propria spiritualità nella natura si scontra con la versione materiale della stessa, antitetica alla visione romantica: rovesciato, rispetto a noi, per quanto riguarda il ciclo stagionale, atmosfera e significato, il paesaggio australiano come specchio dell'anima riflette il grottesco e il desolato, piuttosto che il bello e il pacificato. E' il luogo di un'alterità assoluta. Non c'è nulla di romantico. Nel film, Robyn cerca la spiritualità nell'Outback e deve lottare con la sua durezza e desolazione. Il fascino del film è tutto qui. L'Outback è dunque protagonista assoluto del film australiano visto in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. "Tracks", quinto lungometraggio di John Curran ( australiano ormai stanziale a Hollywood, tra i suoi film più noti "Stone" e "Il velo dipinto"), si basa sulla storia vera di Robyn Davidson e della sua straordinaria traversata in solitario da Alice Springs a Uluru, sull'Oceano Indiano.

La ragazza, accompagnata soltanto dal fedele cane e da quattro cammelli, percorse a piedi nel 1977, in nove mesi, 2700 Km di un deserto australiano spettacolare ma spietato, traendone un best seller, in italiano "Orme" per Feltrinelli, ora finalmente diventato film, dopo vari tentativi abortiti. Rick Smolan, giovane fotografo del "New Yorker" e di "National Geographic", arriva dall'altra parte del mondo per catturare delle immagini di questo viaggio epico e straordinario nel cuore di una delle ultime estensioni desolate del pianeta: anche lui ha pubblicato un libro fotografico sulla vicenda, "From Alice to Ocean". La Davidson accetta con riluttanza la presenza del fotografo, che però le permette di finanziare il suo viaggio; vede le visite di Rick come intrusioni nella sua solitudine e teme possano compromettere il significato che il viaggio ha per lei. Tuttavia, questo rapporto non facile tra due persone molto diverse si trasforma in amicizia e anche qualcosa di più. Ambientato in uno degli scenari più selvaggi e mozzafiato della terra, questo viaggio senza precedenti spinge la ragazza ai suoi estremi limiti fisici ed emotivi, insegnandole che talvolta dobbiamo staccarci dal mondo per sentirci collegati ad esso.

Nell'assistere a questa straordinaria avventura ci rendiamo conto che l'impossibile è alla portata di chiunque. Gestazione di un cammino-vita solitario e selvaggio e avventura leggendaria per i ragazzi di allora e della generazione successiva.

La pelle bruciata dal sole, vestiti e capelli sporchi di sabbia. Sullo schermo Robyn ha il volto e il corpo minuto di Mia Wasikowska, che sembra prediligere personaggi letterari non conciliati. Dalla ragazzina anticonformista creata da Lewis Carroll ("Alice" di Tim Burton) a Jane Eyre di Charlotte Bronte. Dalla cameriera Helen creata da George Moore nella versione cinematografica di "Albert Nobbs", fino a Emma Bovary da Flaubert in un prossimo adattamento.