Massa Finalese, anziano sequestrato e rapinato in casa - VIDEO
Tre banditi lo bloccano e lo legano gettandolo a terra poi gli mettono a soqquadro la casa: bottino soldi, oro e telefoni
FINALE. Lo hanno aggredito nel cortile di casa, lo hanno gettato per terra e trascinato all’interno dell’abitazione, dove gli hanno legato mani e piedi per poi fare man bassa di contanti, monete preziose, oro, telefoni e computer. Poi sono fuggiti. È ancora sotto choc per la rapina di cui è stato vittima l’80enne Agostino Lodi, residente in via Buca Galliera a Massa. Erano circa le 22 di sabato quando Lodi si trovava da solo in casa - la moglie era uscita per andare in parrocchia - e stava guardando la televisione. Ad un tratto, è saltata la luce e Agostino è uscito per ripristinare l'elettricità, riaccendendo il contatore. Ma dopo un quarto d'ora, la luce è saltata per la seconda volta e da quel momento l'anziano ha intuito che si sarebbe trovato protagonista di un incubo.
Tre giovani uomini, a volto scoperto e dall'accento campano, lo hanno assalito e immobilizzato Lodi fuori di casa e l’hanno costretto a rientrare al piano terra della sua abitazione. Dopo avergli legato mani e piedi con un nastro isolante, hanno messo sottosopra tutta la casa, rovistando nei cassetti e portando via diversi oggetti come refurtiva.
«Sono ancora spaventato p- dice Lodi - uno di quei tre è rimasto di fianco a me tutto il tempo, per controllare che non mi azzardassi ad avvisare le forze dell’ordine. Durante quei momenti interminabili mi hanno chiesto dove tenevo gli oggetti di valore e mi hanno portato via il portafogli che conteneva 100 euro, 4 monetine d’argento del valore di 500 euro l'una, qualche monile d’oro, un paio di telefoni, devo ancora verificare il numero preciso, e un computer».
L’uomo, dopo la fuga dei tre, si è liberato da solo e ha dato l'allarme alla nuora, che ha avvisato i carabinieri.
«Sono riuscito a slegarmi un po’ con i denti, un po’ usando tutta la forza che avevo - prosegue - I carabinieri sono arrivati subito dopo l’allarme. Di certo, avrebbe potuto finire molto peggio se mi fossi ribellato e se avessi cercato di fermarli. Per questo mi sono limitato a non reagire e a sperare che quell’incubo potesse finire prima possibile. Erano tutti a volto scoperto, probabilmente si sentivano sicuri, dal momento che stavano agendo nel buio. Avevano un accento del sud Italia, credo venissero da Napoli, perché hanno detto diverse cose mentre stavo vivendo quegli attimi di terrore. Quando sono andato a riaccendere il contatore non mi aspettavo di vivere uno degli episodi peggiori della mia vita…».
I carabinieri hanno attivato le ricerche. Sul posto si sono recati i militari della stazione di Finale insieme Nucleo Operativo di Carpi per rilevare tracce utili alle indagini. Agostino ancora ieri accusava dolori alle gambe e lividi sulla schiena per le violenze dei rapinatori.
In via Buca Galliera pochi anni fa era accaduta la stessa esperienza ad un altro anziano, ad opera della banda che aggrediva persone indifese nelle case di periferia.
Serena Arbizzi