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Terremoto e ricostruzIone . Casa lesionata? Puoi cederla al Comune

Terremoto e ricostruzIone . Casa lesionata? Puoi cederla al Comune

Due nuove ordinanze in arrivo per chi ha avuto gravi danni dal sisma del 2012 e ancora deve ricostruire. L’assessore Peri spiega le nuove ordinanze per chi non ha iniziato ricostruzione

28 aprile 2014
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Due nuove ordinanze in arrivo per chi

Ha avuto gravi danni dal sisma del 2012 e ancora deve ricostruire. A partire da oggi i cittadini che hanno avuto la casa danneggata e ancora non hanno avviato i lavori di ristrutturazione, potranno cederla gratuitamente al comune di residenza o venderla a imprese edili che in accordo con il comune la convertiranno in abitazioni a canone concordato. Questo, in sostanza, il contenuto delle due ordinanze emanate oggi dal commissario straordinario al sisma, vasco errani, ed illustrate dall'assessore regionale, alfredo peri insieme all'avvio del piano di ricostruzione dei centri storici dei comuni del cratere, gravemente danneggiati dal sisma del 2012 "a cui- precisa peri- hanno già aderito 24 comuni".

La prima ordinanza prevede che il cittadino che abbia avuto gravi danni del sisma alla propria abitazione possa "decidere di delocalizzare chiedendo gratuitamente l'edificio da ripristinare al comune di residenza", ricevendo in cambio "la stessa somma che avrebbe ricevuto con gli incentivi per la ricostruzione, somma con cui potrà poi acquistare una nuova abitazione", spiegano i tecnici della regione, in aree definite dai piani comunali.

L'edificio danneggiato "verrà preso in carico dall'ente e ricostruito o ristrutturato anche con fondi regionali", in parte già stanziati sul bilancio 2014 come fondi a supporto della rinascita dei centri urbani.

Attualmente il fondo regionale è pari a 11 milioni di euro e l'ordinanza vuole "facilitare la delocalizzazione per chi decide di spostarsi dal centro storico", in aree "definite localmente in un piano di ricostruzione che i comuni dovranno varare e che dovrà comunque mantenere il 25 per cento di superficie dei centri storici a funzione residenziale", spiegano ancora i tecnici regionali.

L'altra possibilità, dettagliata nella

Seconda ordinanza, prevede uno scambio tra privati "finalizzato a valorizzare e a calmierare il mercato degli affitti". Secondo l'ordinanza un gruppo organizzato o azienda edilizia può acquistare da un privato uno o più locali danneggiati nelle zone del centro storico, pagando di tasca propria, ricevendo a sua volta i contributi per la ricostruzione, ma con l'obbligo poi "di ristrutturare e di portare l'edificio ad un affitto a canone concordato per 8 o 15 anni a seconda della durata dell'accordo", chiarisce l'assessore peri. In questo caso il privato che vende utilizzerà i proventi della vendita per un nuovo acquisto, "mentre l'azienda edilizia riceverà i contributi dal 75 al 100 per cento, a seconda della durata della locazione, e dopo il periodo stabilito potrà passare alla fase di vendita".

Il piano così costituito vuole "rendere flessibili le misure necessarie alla rinascita dei centri storici urbani", spiega peri, e "sostenere interventi di riqualificazione e delocalizzazione che rispondano ai piani per il centro storico che ogni comune deve preparare". Le ordinanze "garantiscono a tutti i comuni dell'area del sisma identiche possibilità e sostegno dalla regione", chiarisce l'assessore, e "ora tocca ai singoli amministratori varare i piani di ricostruzione per i centri storici", pensando "non necessariamente a ricostruire esattamente come era prima, ma a modificare o migliorare la vivibilità delle zone", in base a progetti locali.

(dire)