Elezioni a Modena, il primo confronto va alle liste civiche - VIDEO
Novara più brillante, Ballestrazzi e Bortolotti concreti, poi Querzè. Assenti Muzzarelli (Pd), Giovanardi (Ncd) e Bellei (Lega)
La partita d’esordio è sempre la più difficile da giocare sul piano emotivo, la condizione non è al meglio è rompere il ghiaccio è sempre complicato. Non è stato così per i candidati alla poltrona di sindaco, che ieri sera hanno vissuto il loro primo confronto pubblico di fronte ad una platea di più di un centinaio di persone, arrivate per l’iniziativa della Fiab, gli amici delle biciclette, che hanno avuto il merito di essere stati i primi ad invitare i nove pretendenti al trono.
Solo in sei hanno risposto “presente” alla chiamata. Assenti Gian Carlo Muzzarelli, che è stato sostituito da Paolo Trande - capogruppo Pd in consiglio comunale e candidato in lista - il senatore Carlo Giovanardi (Ncd) e Stefano Bellei (Lega Nord).
Il primo ad arrivare è stato Giuseppe Pellacani - candidato di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc - di fatto l’unico vero rappresentante di partito presente se consideriamo i grillini un movimento e non una organizzazione politica vecchio stampo. E l’assenza della politica - Trande a parte che però non può essere giudicato - si è notata.
Già, perché nel primo dibattito pubblico, dove il tema centrale proposto dagli organizzatori era la mobilità, si è proprio sentita la voce dei cittadini. Ognuna con le sue sfumature, con le sue particolarità, con i suoi accenti più o meno acuti, ma a vincere sono state senza dubbio le liste civiche.
E a non a caso il più brillante è stato proprio Flavio Novara. Il candidato sindaco che rappresenta L’Altra Modena - Sinistra in Comune, in ticket con la lista Tsipras per le Europee, è stato grintoso al punto giusto, capace più di tutti di dire le cose come stanno, a partire da una cosa semplice che per chi governa, fino ad oggi, è stata difficile da ammettere: «Se una famiglia deve muoversi col trasporto pubblico perché crede di fare bene se stessa e al territorio in cui vive – ha detto Novara - deve anche essere messa nelle condizioni di farlo: oggi costa molto di più il trasporto pubblico per una famiglia piuttosto che una macchina che gira per Modena. Ecco perché non è un caso che il 76 per cento dei modenesi decida di muoversi privatamente e su quattro ruote». Novara ha giocato anche d’astuzia, marchiando subito Adriana Querzè, suo diretto competitor con Per Me Modena dal momento che si rivolge alla stessa fetta di sinistra, come l’assessore della giunta Pighi e il Pd come governo che da 70 anni non cambia, in uno scambio a distanza con Paolo Trande.
Un concetto, quello della continuità con l’attuale giunta, toccato a chiare anche da Vittorio Ballestrazzi, rosso nella sua maglia contro l’inceneritore e tranquillo nel ricordare che nel suo programma c’è tutto il decalogo sulla mobilità proposto dall’associazione, suo pallino, va detto, da tempo: «Pedoni e ciclisti sono il centro della proposta, non una proposta ma un guadagno per tutti. Le scelte fatte fino ad oggi, invece, hanno ammazzato la città».
Adriana Querzè è stata comunque brava a smarcarsi, giocandosi le sue carte civiche: «Le criticità sono evidenti e vanno affrontate: quando si parla di trasporto pubblico lo si deve fare in un piano organico, che non deve valere solo un mese all’anno quando ricominciano le scuole».
Marco Bortolotti del Movimento Cinquestelle è il più tranquillo nel spiegare cosa non va: «Per noi vale la logica della vivibilità, dei quartieri e non di quell’anello blu che ora circonda Modena al quale saremo legati per 40 anni con tutto il Novi Park. Questo pezzo è tutto da rivedere».
Più nervoso Antonio Montanini: parla bene della privatizzazione di Seta ma perde punti quando se la prende con un autista di autobus.
Poi Pellacani: nessuno dei principali esponenti di partito è lì a supportarlo, ma lui ci mette la faccia.
@dvdberti
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