Gazzetta di Modena

Modena

«Salviamo il parco dal degrado»

«Salviamo il parco dal degrado»

L’ambientalista Galli: «L’area verde va tutelata. Le querele a me? Facciano pure»

29 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





Mentre si attendono gli sviluppi nell’indagine sui chioschi, i cantieri restano sotto sequestro e di notte gli sbandati che già prima circolavano lungo le aiuole non hanno tardato a trovare riparo nelle strutture sin qui realizzate. Ovviamente c’è da auspicare che la situazione si sblocchi prima possibile. Una situazione comune anche ad altre zone special modo nell Centro storico, dove di prima mattina si ritrovano purtroppo, sui marciapiedi, sedi stradali, aiuole e piazze, residui di bottiglie vuote, sacchetti di immondizie e sostanze varie, traccia probabilmente del passaggio, di balordi, di senzatetto, di nottambuli e forse anche, di tossicodipendenti

Per quanto riguarda i chioschi presi si mira dai balordi. l’ambientalista Gaetano Galli - ricorda che esiste un espresso obbligo di legge, (art. 109 del Decreto Legislativo 9 Aprile 2008, N.81) che impone di “dotare il cantiere di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l'accesso agli estranei alle lavorazioni”.

Quindi spiega Galli «giustissimo indignarsi per il rischio di degrado del parco, ma occorre che ognuno faccia la sua parte nel salvaguardarlo anche in queste condizioni con i cantieri sotto sequestro - commenta - Non si dimentichi, che adesso per il Parco si può solamente in primis, finalmente cominciare a pensare come ridare vita al verde, curandone le ferite, seguendolo amorevolmente , con una costante ed assidua manutenzione espellendo e rimuovendo superfettazioni ed abusi, peraltro ancora presenti».

L’ambientalista coglie l’occasione per replicare al titolare di uno dei chioschi che ha minacciato di querelarlo.

«Capisco e comprendo la rabbia dei signor Mantovani per i problemi che sono emersi per il progetto del chioschi, ma non è con le minacce di denunce e le intimidazioni nei miei confronti che potranno risolvere il problema. - spiega - Io mi sono limitato ad evidenziare cose che sono al di fuori delle normative consentite. Poi starà alla magistratura fare il suo corso».

Galli sulla questione dei chioschi si è esposto in prima persona firmando alcune denunce e ricevendo in cambio annunci di querele e minacce via internet. «Faccio presente che il sottoscritto parla sulla base di documenti e normative scritte nero su bianco che tutelano il parco. - spiega Galli - Non a caso in tre settimane circa, trovato a dover smentire completamente le dichiarazioni del primo cittadino, il sindaco Giorgio Pighi, poi quelle del sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, seguita dalla Soprintendente ai beni architettonici e per il paesaggio Paola Grifoni, con il suo staff tecnico di funzionari coordinato dall'architetto Graziella Polidori, ed infine dalla Direttrice Regionale del Ministero dei Beni Culturali dell'Emilia Carla Di Francesco. Ad oggi attendo ancora risposta da queste persone e querele. Questo per dire che non mi preoccupano le dichiarazioni di alcuni titolari dei “chioschi”, i quali, peraltro parlano, dimostrando nemmeno di conoscere compiutamente i fatti in cui sono coinvolti e il fatto che a loro volta rischiano di subire conseguenze per quanto accaduto al parco».