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Sgp appesa a un filo: il concordato è a rischio

Sgp appesa a un filo: il concordato è a rischio

Allarme dell’amministratore e dell’avvocato: «Bilancio da approvare già domani Solo così il Comune potrà dare garanzie e avviare il piano di risanamento»

29 aprile 2014
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Senza un bilancio preventivo non ci potrà essere concordato. E senza la determinazione di un corrispettivo dal Comune a Sgp per i servizi resi, almeno di 3 milioni 200mila euro l'anno, la società non starà in piedi. È allarme continuo in Municipio per la situazione della Sassuolo gestioni patrimoniali, appesa a una richiesta di concordato di continuità che dovrebbe essere analizzata dal tribunale il 10 maggio (ma è già certo che verrà richiesta la proroga al 9 luglio). Pochi giorni fa sia l'amministratore unico della società Corrado Cavallini che uno degli avvocati curatori della procedura di concordato hanno scritto all'amministrazione comunale, sottolineando i gravi problemi non risolti. Partiamo dalla lettera del secondo, estremamente allarmata: «Mi preoccupa molto - dice - l'eventualità che il Comune di Sassuolo non riesca ad approvare il bilancio preventivo (o quanto meno a redigerlo) entro il 30 aprile (cioè entro domani). Costituisce infatti uno snodo irrinunciabile alla predisposizione del business plan che dovrà accompagnare la domanda di concordato. Il piano di risanamento di Sgp riposa in larga parte sulla corresponsione da parte del Comune di Sassuolo della somma di 26 milioni di euro a titolo di rimborso delle spese sostenute da Sgp in luogo del Comune; il rimborso dovrebbe essere spalmato in cinque anni attraverso un mutuo da contrarre alla Cassa depositi e prestiti; senza una conferma formale di tali assunzioni di responsabilità, non è nemmeno pensabile redigere un business plan che dimostri la fattibilità del piano». I rischi in questo caso sono molto gravi: «Se accadesse ciò che non voglio nemmeno pensare - continua l'avvocato - cioè che fossimo posti in condizione di non poter depositare la domanda di concordato è certo che i creditori garantiti potrebbero escutere le fidejussioni rilasciate dal Comune e altrettanto farebbero i creditori garantiti da lettere di patronage forti». In realtà, spiega sempre il mittente, i creditori potrebbero farlo comunque, ma è improbabile una simile azione in presenza di un piano invece approvato. Il disastro non riguarderebbe solo il Comune di Sassuolo: «La mancata presentazione della domanda, messa a serio rischio dalla mancata approvazione (o almeno predisposizione) del bilancio di previsione esporrebbe gli amministratori, i revisori e forse anche i dirigenti del Comune di Sassuolo alla responsabilità prevista dal codice civile. Mi affido perciò al buon senso del collega Caselli». In questo quadro allarmante si inserisce anche la lettera di Cavallini che chiede di destinare in modo formale e certo almeno 3 milioni e 200mila euro l'anno a Sgp per tenere in piedi il suo bilancio. Altri soldi che, al pari dei 26 milioni, non esistono senza un bilancio di previsione e sembrano difficoltosi da trovare anche se il bilancio dovesse arrivare in extremis con un documento licenziato dalla sola giunta senza il passaggio in consiglio, impossibile entro il 30 aprile (stasera in aula andrà solo il consuntivo 2013) e forse anche impossibile del tutto, visto l'approssimarsi delle elezioni.

Alfonso Scibona