Gazzetta di Modena

Modena

L'associazione del cuore/«Un gruppo di volontari al servizio di Modena»

di Beatrice Ferrari
L'associazione del cuore/«Un gruppo di volontari al servizio di Modena»

Lotta al degrado, controlli nelle zone a rischio, cancellazione di scritte sui muri «Facciamo di tutto per migliorare la città e vorremmo qualche giovane con noi»

29 aprile 2014
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Mantenere la città pulita, in ordine e sicura. È quello che fanno i volontari dell'associazione Vivere Sicuri, dedicando il loro tempo a Modena e ai suoi cittadini. Nata più di quindici anni fa, da una tematica legata agli all'ora Democratici di Sinistra a livello nazionale, si è da subito insidiata nell'area modenese, sostenendo l'idea che la sicurezza non fosse «una cosa né di destra né di sinistra, ma di tutti - incalza Ercole Toni, presidente dell'associazione fin dai primi momenti - Ho tentato di spoliticizzare il più possibile l'associazione, in modo che potesse raccogliere volontari da ogni versante politico. E così è stato».

Un’associazione che in queste settimane in cui il nostro sondaggio tra i modenesi ha preso il via ha subito dimostrato di essere particolarmente conosciuta ed apprezzata. Tanti infatti i talloncini arrivati in redazione che segnalano questa associazione e i suoi collaboratori.

I volontari nella maggior parte sono pensionati che si mettono al servizio di altri cittadini ed offrono il loro aiuto. «Non riusciamo ad avere molti giovani tra di noi perché le mansioni che svolgiamo occupano la maggior parte della giornata, ma comunque c'è tanta voglia di fare», continua il presidente dell'associazione. Si può dire che Vivere Sicuri è un'associazione a 360 gradi.

STOP AL DEGRADO. Si interessa al degrado ambientale, ai problemi di vivibilità, alla lotta allo spaccio, e allo sfruttamento della prostituzione. Accompagna e assiste persone anziane in difficoltà, presso strutture pubbliche compreso i visitatori dei cimiteri urbani. Segnala tutte le problematiche della città, quali ad esempio: scarsa illuminazione, buche sul manto stradale, marciapiedi rotti, abusivismo della sosta sui manufatti riservati ai pedoni o portatori di handicap, cancellature dei disegni o scritte murali.

Ed è proprio la lotta alle scritte sui muri quella che sta più a cuore all'associazione perché «in molti ci avevano detto, anni fa, che era una battaglia persa in partenza, che tanto una volta cancellata la scritta sarebbe ricomparsa pochi giorni dopo. Ma non è stato così. Le scritte e i murales sono simbolo di insicurezza e degrado e si richiamano le une con le altre. Se lasciate sui muri delle città, rischiano di rovinare l'ambiente circostante ed aumentarne il decadimento», spiega Ercole Toni.

SCRITTE SUI MURI. I volontari dell'associazione quindi, in accordo con il comune, che gli fornisce la vernice (rigorosamente ad acqua!), ricoprono tutte quelle scritte degradanti e sovversive sparse per la città. Le vittorie più grandi si sono riscontrate in quelle situazioni dove, dopo le ripetute cancellazioni delle scritte non sono più riapparse, come su viale Italia (angolo via Emilia Ovest) e la Crocetta, entrambe zone di passaggio. «Questa è una battaglia che non vorremmo perdere e abbiamo iniziato da tempo una campagna di sensibilizzazione ai cittadini per far capire come sia importante tenere puliti i muri delle città. Le vittorie giù grandi le otteniamo quando sono gli stessi condomini a cancellare e ripulire dalle scritte sui muri dei loro palazzi», continua Ercole Toni.

Un'altro tema che sta molto a cuore ai volontari dell'associazione è relativo alla sicurezza nei cimiteri, che diventano vere e proprie città in miniatura.

CIMITERI MONITORATI. «La questione in questo caso riguarda tutti quegli sbandati che si appropriano dei luoghi del cimitero e creano disagio, soprattutto agli anziani, spesso vittime di furti. - prosegue - Tentiamo di sorvegliare il più possibile le aree di San Cataldo e di Albareto in modo tale da disincentivare i malintenzionati a ritornare», spiega il presidente dell'associazione. Ma gli aiuti in questi luoghi non finiscono qui.

Infatti i volontari accompagnano i più anziani all'interno dei cimiteri, aiutandoli dove ci sono gradini o scale da attraversare, nel sistemare i fiori e a portare conforto dove ce n'è più bisogno, con una parola o un gesto che può guarire una ferita che si riapre ogni volta.

I volontari dell'associazione, dopo la riapertura del cimitero di Albareto a causa del terremoto, hanno deciso di aiutare anche questa zona.

A causa del pericolo di crollo di una parte dell'area, e nonostante lucchetti e catene, le persone continuavano ad addentrarsi nelle zone vietate.

AIUTO NELLE VISITE. I volontari quindi prestano attenzione a queste persone, evitando che si facciano male. Tra gli obiettivi dell'associazione c'è anche quello di monitorare episodi di razzismo e aiutare nella mediazione tra cittadini e cittadini o tra questi ultimi e le istituzioni. Relativamente la primo punto, anche in questo caso si tratta per la maggior parte di scritte sui muri «quindi operiamo affinché vengano cancellati insulti razziali».

C'è stato anche il caso di un carabiniere che passando tutti i giorni davanti ad una scritta non troppo lusinghiera nei confronti di sua moglie, si è fermato a ringraziare i volontari nel momento in cui la stavano togliendo.

ANCHE MEDIATORI. «Per quanto riguarda la mediazione non riusciamo ad attuarla molto spesso. L'episodio più significativo è stato quello relativo ad un gruppo di ragazzi, nei pressi di viale Schiocchi, che infastidiva i residenti con i motorini sotto i portici. In quel caso abbiamo tentato di spiegare ai più giovani come un comportamento più corretto sarebbe stato più accettato dalle persone che abitavano in quelle zone e come avrebbe giovato anche agli stessi ragazzi».

Vivere Sicuri è un'associazione a tutto tondo, che ha a cuore la sicurezza della città in tutte le sue sfaccettature, ma le vittorie più grandi che ottiene sono i “grazie” dei modenesi.