Gazzetta di Modena

Modena

Contraffatti preziosi libri della Cosimo Panini

di Carlo Gregori
Contraffatti preziosi libri della Cosimo Panini

Un dipendente infedele e un legatore usavano materiali rubati alla casa editrice Così rifacevano costose riproduzioni che cedevano a tre ricettatori: 5 denunciati

30 aprile 2014
3 MINUTI DI LETTURA





Scoperta amara per la Franco Cosimo Panini Editore: un dipendente storico era la “talpa” interna che collaborava in modo estremamente attivo con un legatore modenese e un’organizzazione di ricettatori per contraffare preziose riproduzioni di volumi manoscritti e miniati del Basso Medioevo e del Rinascimento della celebre collana “Biblioteca Impossibile”. Si tratta di un duro colpo per l’editore, non solo perché i volumi stampati dalla banda “inquinano” la diffusione di quelli Panini ma costituiscono anche un grave danno economico: si parla di opere che valgono decine di migliaia di euro (la Bibbia di Borso d’Este costa 26mila euro, ad esempio). Il trucco stava proprio nel “prendere” gli stessi materiali che servono a creare le opere in tiratura limitata della collana che riproduce bibbie e libri d’orazioni; opere visibili in originale solo attraverso le teche delle biblioteche di volumi antichi oppure sotto forma di queste riproduzioni in casa di collezionisti. E per riprodurre servono materiali, tecniche e strumentazioni che rendano il più fedelmente possibile l’originale: particolari tipi di carta per le pagine, pietre preziose per fare il pigmento dei colori per le miniature, lamine d’argento e stoffe pregiate per le copertine.

La casa editrice modenese si è accorta che sul mercato circolavano opere identiche ma contraffatte a prezzo sensibilmente inferiore. Così ha avvisato la guardia di finanza di Modena che, in accordo con il procuratore aggiunto Lucia Musti, ha avviato un’indagine anche all’interno della casa editrice stessa. Così si è scoperto che la “talpa” era un dipendente che lavorava in casa editrice da molti anni e che era così considerato di fiducia da avere le chiavi dei magazzini e trattava direttamente coi fornitori delle materie prime e alcuni clienti. Più volte nella stessa giornata, la “talpa” entrava con il furgone della ditta dentro un garage interrato intestato a suo padre che usava come magazzino per accumulare i materiali che aveva rubato alla casa editrice. E spesso, durante la pausa pranzo o alla fine dell’orario di lavoro, portava nel garage i clienti stessi e o chi doveva svolgere le lavorazioni successive dove prelevava i materiali che servivano in quel momento e che recavano ancora l’intestazione della Franco Cosimo Panini Editore. Alla fine delle indagini, le “fiamme gialle” hanno sequestrato materiale per 22mila euro e prodotti finiti e semilavorati: fogli stampati, velluti di seta, quarzi, lapislazuli, kit d’argento per le copertine e altri decori pregiati il cui valore complessivo è stato stimato dagli stessi periti della Panini in più di due milioni di euro.

Non solo: la “talpa” si era procurata anche numerosi certificati di garanzia e di autenticità, alcuni di questi in bianco, quindi ancora da compilare, altri invece avevano già le firme dei Panini - che però poi, a un’analisi peritale, sono risultate false - e che davano un’aura di autenticità all’opera in vendita. Come detto, la “talpa” non lavorava da sola. La guardia di finanza ha infatti denunciato altre persone che, secondo gli investigatori, facevano parte della banda dei falsari.

A creare materialmente i volumi contraffatti era un legatore modenese che lavorava anche per la Panini e che quindi era perfettamente a conoscenza delle tecniche per le riproduzioni. Dalle indagini risulta che il legatore abbia spartito con la “talpa” i proventi delle opere false vendute. I due, intercettati dalle “fiamme gialle”, sal telefono parlavano di questi traffici usando un linguaggio criptico: “sartoria” era l’attività illecita e il “completino” il volume contraffatto terminato. Pronto il volume fasullo, la “talpa” lo vendeva attraverso tre persone ora denunciate per ricettazione. «Apprendere del coinvolgimento di un nostro dipendente - dice Luca Panini congratulandosi con le “fiamme gialle” - è stato per noi estremamente sconcertante». La Franco Cosimo Panini Editore ha attivato il numero verde 800 019698 e l'indirizzo mail facsimili@fcp.it riservati ai collezionisti dei facsimili de “La Biblioteca Impossibile”.