Gazzetta di Modena

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Locali chiusi: troppa gente e alcol servito ai minori

Locali chiusi: troppa gente e alcol servito ai minori

La Crepa ai Tre Olmi resterà ferma per due mesi a partire da domani Stagione estiva finita per il Kyi in via Jacopo da Porto sud: stop di 90 giorni

30 aprile 2014
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Due locali chiusi per aver violato il primo la norma sulla somministrazione di alcolici ai minori, il secondo per aver avuto più clienti rispetto alla capienza consentita. Si tratta rispettivamente del Kyi di Baggiovara (tre mesi) e della Crepa ai Tre Olmi (due mesi). Ma mentre quest’ultimo locale aveva già in programma la chiusura nel periodo estivo, il lungo stop ora sanzionato provocherà un danno di decine di migliaia d’euro per il locale di via Jacopo da Porto che aveva già iniziato ad investire in strutture e programmazione.

Infatti la discoteca Kyi di Modena, in via Jacopo da Porto Sud, dovrà infatti rimanere chiusa per tre mesi a partire da domani, giovedì 1 maggio, e fino a martedì 29 luglio compreso. La sospensione dell’attività è stata decisa dal Comune di Modena, su segnalazione della Questura, per la violazione della norma che vieta la somministrazione di alcolici a minori di 16 anni. Si tratta delle prima applicazione da parte del Comune della novità introdotta nel Codice penale nel 2012, all’articolo 689, dove si prevede appunto sanzione amministrativa e sospensione per tre mesi se la violazione è commessa più di una volta.

Il locale finì nel mirino delle forze dell’ordine nella seconda metà di dicembre quando intervenne la Volante: un ragazzo sedicenne finì in coma etilico e furono necessarie le cure del vicino ospedale di Baggiovara. Gli agenti fecero un sopralluogo, parlarono con i genitori del ragazzo, partì una prima denuncia nei confronto di uno dei soci del locale. il 23 febbraio ancora due ragazzi, un maschio e una femmina di 17 e 16 anni, finirono la serata con una lavanda gastrica all’ospedale per aver bevuto grandi dosi di prosecco e di vodka.

La sera tra l’otto e il nove marzo polizia e municipale effettuano nsieme un blitz. Agenti in borghese “infiltrarti” tra i ragazzi, alcuni anche con telecamere: secondo quanto afferma la questura vennero registrati alcuni video, vennero raccolte testimonianze di ragazzi, fu notato come non si chiedesse l’età nella somministrazione di alcolici al bar, come non venisse richiesto ilo documento. Si notò, afferma la questura, che pagando 20 euro per un tavolo questo veniva dotato di una bottiglia di vodka, di una caraffa di vino frizzante e di una bevanda alcolica misto frutta. Nel blitz gli agenti fermarono la musica, bloccarono nove ragazzi, sei erano al di sotto dei 16 anni.

Le conseguenze: il procedimento amministrativo è stato avviato in marzo dopo che la divisione polizia amministrativa e sociale della Questura, oltre ad applicare la sanzione di duemila euro, aveva segnalato all’autorità giudiziaria e al Comune la violazione (somministrazione di alcolici a minori) avvenuta il 9 marzo richiamando un uguale addebito riferito al fatto di dicembre scorso.

Alla conclusione del procedimento il Comune ha adottato il provvedimento amministrativo di sospensione dell’attività per tre mesi dal 1 maggio.

Sempre da domani, ma per due mesi, è stata sospesa anche l’attività della Crepa, ai Tre Olmi, per il mancato rispetto delle prescrizioni riferita alla capienza del locale. Il provvedimento è stato assunto con un accordo sostitutivo, sottoscritto congiuntamente, che si riferisce al procedimento amministrativo avviato dopo i controlli svolti all’inizio di aprile dalla municipale e Questura che avevano, appunto, rilevato una presenza di 1465 persone rispetto alle 540 autorizzate nella licenza.

L’attività del locale era già stata sospesa nel 2012 per il mancato rispetto della capienza e in quell’occasione era stata introdotta una specifica prescrizione nella licenza prevedendo che l’ingresso dei clienti sia “sorvegliato con conta numerica ad opera degli addetti all’accettazione”, tenendo anche un registro di verbalizzazione a disposizione degli organismi di controllo. Proprio nel provvedimento di sospensione del 2012 era previsto che “in caso di successive analoghe violazioni” avrebbe potuto essere adottato un ulteriore provvedimento di sospensione o di revoca dell’autorizzazione.