«Alluvione, tempi lunghi per conoscere la verità»
Il consigliere regionale Favia critico sui tempi della commissione di esperti «E la Regione non ha voluto sostituire quelli che hanno lavorato per Aipo»
«Per conoscere i motivi che hanno provocato l'alluvione dello scorso gennaio a Modena dovremmo aspettare chissà quanto tempo ancora. La commissione tecnico-scientifica creata per indagare le cause che hanno portato alla rottura dell'argine del Secchia sta lavorando senza un limite temporale preciso. In questo modo rischiamo di conoscere troppo tardi la verità». Lo afferma Giovanni Favia, consigliere regionale indipendente, commentando la risposta della giunta a una sua interrogazione sull'alluvione partita dalla rottura dell’argine a San Matteo di Modena. Il lavoro degli esperti, secondo quanto scrive l'assessore Paola Gazzolo, potrebbe finire domani, come tra un mese o tra un anno - continua Favia - Alla commissione non è stato dato un limite temporale entro il quale fornire i risultati. E meno male che il presidente Errani in aula, subito dopo l'alluvione, disse a chiare lettere che la Regione avrebbe indagato fino in fondo e, soprattutto, in tempi brevi per accertare tutte le responsabilità. Quella che si è creata è una sorta di commissione a tempo indeterminato. Non è da trascurare nemmeno il fatto che questi docenti lavorano gratuitamente per l'incarico affidatogli. Bisognerebbe chiedersi se sia un vantaggio o meno per l'obiettivo che la Regione si era prefissato. In alcuni casi pagare il giusto e non affidarsi alla buona volontà delle persone significa anche avere risultati in tempi più veloci, esigere il mas simo impegno e responsabilizzare chi effettua questo tipo di accertamenti». Nella sua interrogazione, inoltre, Favia avevo chiesto alla giunta se non ritenesse opportuno sostituire i componenti della commissione che avessero avuto rapporti di lavoro, più o meno diretti, con Aipo, l'agenzia per il fiume Po finita sul banco degli imputati dopo l'alluvione per la manutenzione inesistente degli argini del Secchia. «La giunta ha risposto picche, sostenendo che una loro sostituzione sarebbe perfettamente inutile visto che così fan tutti - aggiunge il consigliere regionale - Siccome questi i professori, come tanti altri esperti, hanno potuto avere nel corso della carriera rapporti di lavoro con Aipo, tanto vale chiudere gli occhi e far finta di niente. Io invece credo che la giunta abbia perso l'ennesima occasione per essere trasparente non solo a parole. Chiedere ai rettori delle università di indicare degli altri nomi - conclude Favia - non avrebbe cambiato nulla sul piano della qualità scientifica della commissione ma avrebbe significato moltissimo per quelle persone che nell'alluvione hanno perso tutto e che ancora oggi, a quasi quattro mesi di distanza, non hanno capito ancora bene il perché».