Fontanaluccia, rinasce il mulino ad acqua
Frassinoro. Sabato l’inaugurazione. È stato restaurato ed è uno dei pochi ancora funzionante
FRASSINORO. Il mulino ad acqua di Fontanaluccia è uno dei pochi ancora funzionante; dopo anni di abbandono, fino anche a rischiare di crollare, ora torna a una nuova vita, completamente restaurato e trasformato in laboratorio, simbolo di un mondo montanaro che fu. A Fontanaluccia c’è chi ancora si ricorda di quel mulino in funzione, spinto dalla forza delle acque del fiume Dolo. Fino al primo dopoguerra era uno dei centri nevralgici della valle. Chi a piedi chi con il mulo ci si metteva in cammino per raggiungere il mulino portando granaglie da trasformare nella farina da usare durante l’anno. In un’epoca in cui anche ad avere due lire non si sarebbe saputo come spenderle il pagamento per ogni chilo di farina macinata era una sorta di obolo, una dose del macinato. Nel mulino, a far funzionare la pesante mola di pietra, il mugnaio, prima che il suo lavoro diventasse roba da museo. Il mugnaio viveva proprio lì, insieme alla famiglia, perché il suo era un lavoro che si passava di padre in figlio, di generazione in generazione. Negli anni ha però visto progressivamente calare il lavoro fino all’azzeramento: è stato quindi completamente abbandonato fino a diventare un rudere che rischiava il crollo. I lavori di restauro sono partiti a metà del 2012 «e sono stati resi possibili – spiega il sindaco Gianni Fontana – grazie a una collaborazione economica e finanziaria tra enti pubblici. L’intervento è costato complessivamente 330mila euro, di cui il 70% proveniente dalla Regione, attraverso il Piano di Sviluppo Rurale (il Psr, attraverso l’apposita misura per lo ‘Sviluppo e Rinnovamento dei villaggi’), il restante da un finanziamento del Comune attraverso un mutuo. Il progetto è stato curato dall’Unione dei Comuni dalle Valle Dolo con la partecipazione diretta dei Beni Frazionali di Fontanaluccia», una variante di partecipanza montana che gestisce diversi terreni (alcuni donati addirittura da Matilde di Canossa) nella frazione con finalità pubblica. «Saranno i Beni Frazionali – continua il sindaco – a gestire il mulino sia facendolo funzionare per chi volesse usarlo per i suoi scopi originali, sia aprendolo al pubblico con attività didattiche, ad esempio con le scuole». Come contropartita per l’accensione del mutuo i Beni Frazionali concederanno a titolo gratuito al Comune l’uso delle piste da sci di fondo di Boscoreale. I lavori si sono conclusi alcuni mesi fa ma causa neve solo ora si arriva all’inaugurazione, che è prevista per sabato mattina. Si inizia alle 11 con il ritrovo a Fontanaluccia, in località Casa Stefani; a seguire quindi il saluto delle autorità e più tardi il taglio del nastro e la benedizione dei locali.