La Tasi al 2,5 fa litigare il Consiglio
Il sindaco Caselli: «Introito vitale per il Comune». Proteste di Lapam e minoranza
Arriva la Tasi (la tassa sui servizi indivisibili), sarà applicata al 2,5 per mille sulle prime case e all'1 per mille sugli altri fabbricati. Lo ha deciso l'altra sera il consiglio in quella che dovrebbe essere la sua ultima seduta, caratterizzata ancora dal disaccordo quasi totale fra maggioranza e opposizione. La Tasi appunto, che si sostituisce all'Imu oggi abolita, è necessaria al Comune per recuperare un possibile mancato introito di 5 milioni e 200mila euro. La delibera portata in consiglio riguardava lo schema di riscossione, la possibilità cioè di decidere le aliquote e la rateizzazione da parte del Comune, facoltà che un emendamento della camera potrebbe a breve togliere agli enti locali. Così è stata motivata l'urgenza : «Non poter prevedere una rata a giugno e una a dicembre – ha spiegato il sindaco Caselli – toglierebbe al Comune un'entrata prevista a metà anno di 2 milioni e mezzo, costringendoci all'anticipazione di cassa e all'esborso di sostanziosi interessi». Dall'altra parte, quella del centro-sinistra, sono state contestate sia l'urgenza che il merito: «Il documento – ha detto Sandro Morini del Pd - ci è arrivato nel pomeriggio del giorno prima del consiglio, senza spiegazione e senza possibilità di discuterlo. In commissione gli stessi consiglieri di maggioranza non sapevano di cosa si parlava. Prevede aliquote al livello massimo, nessun tipo di modulazione fra le varie categorie. Vorremmo una manifestazione di impegno, almeno nel ridurre le aliquote e provare a recuperare in parte dal contenimento della spesa comunale». Anche Massimo Benedetti del centro-destra ha contestato la scelta: «Non è vero che si tratta di una tassa irrinunciabile – ha spiegato – ma è una precisa scelta quella di applicarla e in questa forma. Una scelta che privilegia ancora una volta la leva fiscale rispetto a una diversa gestione dell'ente». Ieri anche la Lapam è intervenuta: «Ora basta. A fronte della pressante richiesta del governo centrale di tagliare le spese, sulla base dei minori trasferimenti, il Comune di Sassuolo scarica invece tutto sulle famiglie e sulle imprese. Ma ridurre davvero le spese, una volta tanto, no?». Commenta così Matteo Spaggiari, presidente di Lapam che fa anche notare il ritorno di una tassa sulla prima casa, che nel caso dell'Imu non c'era. Altro punto come sempre controverso ha riguardato il polo estrattivo 6 di via Ancora, area di cava da recuperare nella quale è stata inserita la realizzazione di un mega-impianto di tiro al piattello. Già saltata la volta scorsa per l'uscita dall'aula del Pd, la votazione stavolta c'è stata e ha portato all'approvazione. Hanno votato sì in 15, in aula sono rimasti in 16, numero legale garantito dal consigliere Macchioni, non partecipante al voto ma presente. Ma anche in questo caso il Pd ha contestato l'urgenza della delibera e annunciato la sua impugnazione presso il Tar.