Tornado devasta aziende e case Danni per milioni di euro
Una bomba d’aria e acqua si è abbattuta soprattutto sulla zona del quartiere artigianale di via Gazzate Uffici e capannoni devastati anche alla Bosch. Sul posto il presidente della Regione Vasco Errani
NONANTOLA. Un quarto d’ora di inferno, una bomba d’acqua e d’aria che ha scoperchiato capannoni, fatto esplodere vetri, scaraventato per decine di metri automobili, furgoni, lamiere, segnali stradali, divelto alberi e distrutto decine di automobile. Un tornado, anzi molto probabilmente più d’uno, forse due o tre formatisi contemporaneamente, si sono abbattuti ieri nel primissimo pomeriggio nell’area compresa tra Nonantola, Campazzo, Bagazzano, Gaggio di Castelfranco, Sant’Anna di San Cesario e Sorbara di Bomporto. Tornadi preceduti da una violentissima grandinata e forti raffiche di vento che hanno provocato danni anche a Bastiglia e nelle zone limitrofe. Un fenomeno che ha fatto tornare alla mente quanto verificatosi un anno fa nella zona di Castelfranco e di San Martino Spino. Un fenomeno che rischia di spezzare una resistenza formidabile, quella dimostrata dai cittadini e dagli imprenditori della Bassa che in ventiquattro mesi sono passati attraverso il terremoto, la precedente tromba d’aria e l’alluvione. Ingentissimi i danni, soprattutto nella zona artigianale di Nonantola, intorno a via Gazzate, con decine di capannoni il cui tetto è stato letteralmente portato via e che hanno avuto macchinari danneggiati, vetrate in frantumi e interi edifici inagibili.
Il tornado ha preso il via tra Sant’Anna e Gaggio, per poi farsi strada fino alle Gazzate e qui è passato attraverso il quartiere artigianale lasciando devastazione ovunque, per poi dirigersi verso Campazzo e Sorbara. Milioni i danni solo allo stabilimento della Bosch, che conta diversi capannoni attraverso i quali il tornado è passato terrorizzando gli operai che erano all’interno a lavorare. Tre le persone rimaste ferite benchè leggermente, tutte impegnate al lavoro nell’area della Bosch; sono state soccorse dal personale del 118 e medicate al pronto soccorso per tagli ed escoriazioni. Nel tardo pomeriggio è arrivato sul posto anche il presidente della Regione, Vasco Errani, insieme all’assessore Gian Carlo Muzzarelli e ai responsabili della Protezione Civile. Hanno incontrato i dirigenti Bosch e il sindaco, Pier Paolo Borsari, che per tutto il pomeriggio ha visitato le aziende e le abitazioni colpite per valutare danni e disporre i primi interventi di emergenza. È arrivato anche l’onorevole Stefano Vaccari, che si è soffermato a lungo a confrontarsi con il sindaco e gli imprenditori per poter capire anche come portare la questione all’attenzione del Parlamento per mobilitare risorse. «Ci attiveremo come parlamentari del Pd per mettere in campo azioni per dare risposte a imprese e cittadini - ha detto - Ci impegneremo anche per risarcire le famiglie colpite e far ripartire le imprese danneggiate». L’amministratore delegato di Bosch Italia, Matthias Hulsmann era sul posto: «Questo è un duro colpo ma continueremo sulla strada positiva tracciata fin qui. Pensiamo di riuscire a garantire tutti i posti di lavoro». «Qui siamo di fronte a milioni di euro di danni - ha spiegato Stefano Luppi, responsabile del personale per lo stabilimento Bosch - anche se stiamo ancora valutando e ci vorrà un po’ per mettere in atto gli interventi necessari per ripartire. Gli operai sono tutti salvi, qualcuno ha riportato qualche taglio ma fortunatamente sono riusciti ad uscire». «Siamo fuggiti non appena abbiamo sentito il boato, raffiche di vento fortissime, ero al secondo piano e mi sono fiondato al piano terra, nell’officina, per sicurezza; poi ci hanno fatto scendere negli scantinati» spiega Gianluca Panzetti, dipendente Bosch. «Tutto è durato una decina di minuti anche se sono sembrati un’eternità - aggiunge un altro dipendente, Guido Garofano - abbiamo sentito crolli, le porte volavano via, tutto roteava, un inferno» spiegano Jessica Ferrari e Barbara Sogari. «Abbiamo avuto paura di morire, qui tutto è danneggiato, gli uffici e i reparti sono devastati - dice Emiliana Cinque, us - Ero nel magazzino, sono scoppiati i vetri, tutto cadeva, tutto era sottosopra». «Non ho capito più niente, ero sotto choc - aggiunge Patrizia De Vitis - ero talmente spaventata che mi sono nascosta sotto un carrello con un collega e lì siamo rimasti fino a che non abbiamo capito che tutto era finito. Cadevano vetri, sono entrate persino piante nello stabilimento».
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