Gazzetta di Modena

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due vietnamiti e un cinese

Droga: manca l’interprete, tutti scarcerati

Sono già tutti liberi i tre orientali – due vietnamiti e un cinese residente a Sassuolo – arrestati lunedì notte dai carabinieri in una camera d’albergo della zona stazione nell’ambito di un’inchiesta...

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Sono già tutti liberi i tre orientali – due vietnamiti e un cinese residente a Sassuolo – arrestati lunedì notte dai carabinieri in una camera d’albergo della zona stazione nell’ambito di un’inchiesta che ha portato al sequestro record in Italia di un chilo di una droga sintetica, la metanfetamina, ancora avvolta nel mistero come uso e destinatari. Su questa triplice scarcerazione, avvenuta al termine dell’udienza di convalida dell’arresto tenutasi in carcere, ha avuto un peso non indifferente la mancata individuazione di un interprete (cosa che era invece riuscita all’Arma nelle fasi subito successive all’arresto) che consentisse ai due vietnamiti di poter seguire il procedimento e di potersi difendere. Senza l’interprete sono saltate le garanzie previste per legge nei confronti degli arrestati stranieri e il gip Giovanni Ghini non ha potuto far altro che non convalidare l’arresto dei due giovani vietnamiti Xuan Thui (29 anni) e Anh Cuong (26 anni), trovandosi anche nell’impossibilità d’applicare misure restrittive. I due vietnamiti, non avendo capito nulla di quanto accaduto, non hanno nemmeno firmato il verbale. Discorso diverso ma esito identico per la terza persona accusata di spaccio, il cinese 28enne Paopao Ji residente a Sassuolo. L’interprete cinese è stato rintracciato e ha consentito all’arrestato di seguire l’udienza ma il 28enne s’è avvalso della facoltà di non rispondere. Il gip Ghini ha convalidato l’arresto optando per la liberazione dell’indagato. Forse il giudice ha ritenuto che non vi siano indizi tali da far ricadere sul giovane cinese la responsabilità della droga ritrovata nell’armadio della camera d’albergo. Dunque, tutti liberi e la richiesta del pm Serranti di misura cautelare in carcere che è rimasta lettera morta. L’inchiesta andrà avanti e vista la consistenza del sequestro i tre orientali rischiano, a processo, pene che oscillano fra gli 8 e i 20 anni di carcere. I due vietnamiti sono senza fissa dimora, non si sa come siano arrivati in Europa e hanno passaporti rilasciati dalle ambasciate vietnamite in Polonia e Repubblica Ceca.(t.s.)