Spaccia ai minorenni «Non volevo pesare sui miei genitori»
SOLIERA. «Spaccio la droga perchè non lavoro, e non voglio pesare economicamente sui miei genitori». Si è giustificato così, ieri davanti al giudice Meriggi, un 19enne di Soliera (M.C. le iniziali...
SOLIERA. «Spaccio la droga perchè non lavoro, e non voglio pesare economicamente sui miei genitori». Si è giustificato così, ieri davanti al giudice Meriggi, un 19enne di Soliera (M.C. le iniziali del nome) arrestato l’altra notte dai carabinieri nell’area di piazzale Loschi, davanti alla bocciofila del paese (nella foto).
A quanto è emerso ieri all’udienza di convalida dell’arresto, istruita su richiesta del pubblico ministero Marino che ha coordinato le rapide indagini dei carabinieri, erano alcuni giorni che questo ragazzo veniva segnalato in zona. Con i classici atteggiamenti di chi dissimula indifferenza, e con continui contatti con giovani di Soliera molti dei quali, purtroppo, minorenni.
Così, dopo alcuni appostamenti, il giovane solierese è stato controllato. Al giudice i militari hanno riferito di avergli trovato addosso dieci dosi di marijuana, confesionate in cellophane con la cura tipica di chi poi si premura di venderlo. La droga era nascosta in un borsello che il 19enne teneva sottobraccio, assieme ad un gruzzoletto di banconote di vario taglio, ritenute possibile provento dello spaccio.
Fatto sta che ieri mattina in tribunale a Modena, davanti al giudice, è andato in scena un piccolo siparietto, con il giovane che ha candidamente ammesso di non lavorare da tre anni, da quando abbandonò la scuola, e di non fare null’altro. Così, mosso dal rimorso di questo dolce far nulla, si è dedicato ad una attività ritenuta abbastanza redditizia da non disturbare economicamente la famiglia. Il giudice non ha potuto astenersi dal sottolineare l’inadeguatezza di quelle parole. Trattandosi di un incensurato, ha poi disposto che venisse liberato, con obbligo di firma in caserma.