Tornado a Nonantola/Famiglie sfollate e tonnellate di eternit ma Nonantola riparte
Ieri la pulizia straordinaria del quartiere artigianale colpito e la Bosch annuncia: «Domani operai di nuovo al lavoro»
NONANTOLA. A Nonantola, in un villaggio artigianale off limits, continuano le operazioni di sgombero delle macerie e del lento recupero. «Sono in corso - ha spiegato Pier Paolo Borsari, sindaco di Nonantola - le operazioni di pulizia e bonifica dei residui di eternit delle strade e dei parcheggi pubblici della zona artigianale, per consentirne il normale utilizzo. Chiaramente la speranza è di arrivare alla riapertura dell'area già domani. Resteranno però chiusi il parco Ivo Andrich e il campo cani adiacente». Nei giorni scorsi pompieri e tecnici hanno tolto le piante pericolanti sul confine, che minacciavano strade e aree pubbliche. Solo nei prossimi giorni si potranno controllare le piante all'interno e verificare la presenza di eternit. Nel frattempo, ha continuato Borsari, «sono salite a 11 le famiglie che si sono rivolte al Comune per avere assistenza. Di queste una è stata trasferita in una struttura ricettiva del territorio con la pioggia degli ultimi giorni le infiltrazioni dal tetto nella loro casa si sono aggravate». Ancora difficile avere un dato certo sui danni: «Gradualmente - ha spiegato il sindaco - le aziende stanno ripristinando l'attività, ma ad oggi è difficile fare delle stime, perché si va da rotture più marginali a capannoni ben più danneggiati, pur senza precluderne la tenuta strutturale. Insieme alla Regione stiamo valutando le modalità per la ricognizione dei danni». Ad ora l'unica azienda che azzarda una prima, provvisoria, stima dei danni è la Bosch. «Ci aspettiamo un conto salato - ha spiegato Stefano Lupi, responsabile risorse umane della Bosch - non meno di 5 milioni di euro». Già da domani Bosch torna in attività. «La pioggia di questi giorni non ha aiutato - ha continuato Lupi - ma la certezza è che domani ripartirà la produzione con il turno delle 6, per i nostri clienti sarà come se nulla fosse successo. Quando abbiamo visto la portata dei danni non ci credevamo neppure noi di poter riaprire domani. I dipendenti si chiedevano quanti mesi di cassa integrazione avrebbero fatto, temevano anche un mese: oggi possiamo dire che non ne faranno neanche un minuto». Per raggiungere questo risultato è stata messa in campo, ha detto il dirigente Bosch, «una macchina organizzativa mostruosa e il risultato è che non è stata persa neppure un'ora di lavoro, nonostante una devastazione totale. In campo sono scesi quasi un centinaio di pompieri su più turni e quando l'edificio è stato dichiarato sicuro anche un centinaio di persone dei service specializzati e altrettanti della Bosch». Nel frattempo anche le altre ditte tentano la risalita della china: Fonderia Fobermo, Nuova Casa del Compressore, Top Motors tra le tante colpite. «La struttura - hanno spiegato dalla Nuova Orguan - non è lesionata, ma tetto e finestre sono da rifare completamente. Ieri abbiamo avuto il sopralluogo dei tecnici e le risposte sono state queste. Quanto alla merce ne abbiamo perso il 20%, quando finirà?».
Patrizia Cantusci
Andrea Minghelli