Il Pd: «Su Sgp e bilancio fino ad ora soltanto fumo»
Sonia Pistoni replica a Cavallini: «Sono fuori luogo gli appelli a votare al buio» Piccinini candidato di “Conto anch’io”: «Società da chiudere, genera solo debiti»
SASSUOLO. «Il Partito Democratico si è già espresso all'indomani della proposta del sindaco in consiglio comunale. Senza neanche un numero da esaminare non c'è niente di cui parlare».
La segretaria del Pd Sonia Pistoni respinge al mittente l'appello di ieri dell'amministratore unico di Sgp Corrado Cavallini, che chiedeva uno sforzo alla politica per approvare il bilancio 2014 del Comune prima delle elezioni. «A Cavallini – aggiunge - possiamo rivolgere noi una domanda: sa da mesi che c'è la necessità di approvare il bilancio di previsione, perché rivolge questo appello alle forze politiche solo ora, in extremis, con tempistiche che non possono non far pensare a una mossa di stampo esclusivamente elettorale? E perché non ha mai reso pubblica nemmeno una riga del piano industriale di Sgp, che dovrebbe essere pronto ormai da mesi? Si ha l'impressione che il controllo finanziario sia sfuggito da tempo e che questo tergiversare serva solo a spostare la responsabilità in capo ad altri, a lasciare problemi irrisolti senza assumersene la guida né la titolarità. La richiesta resta la stessa: si vada in giunta municipale con un bilancio esistente e realistico, si approvi e solo allora si richiedano impegni a consiglieri tenuti fuori dai giochi fino all'ultimo momento». Ivano Piccinini, candidato di “Conto anch'io a Sassuolo”, è addirittura contro il concordato, e favorevole alla liquidazione. «Non possiamo che esprimere – dice - come tanti cittadini sassolesi, un giudizio negativo alla richiesta di concordato preventivo di continuità della società SGP (società partecipata al 100 per cento dal Comune di Sassuolo). Oggi esiste il divieto per le amministrazioni pubbliche di effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, o rilasciare garanzie a favore delle società partecipate le quali abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite. Bisogna dunque chiudere il prima possibile SGP per evitare di continuare a generare debiti e perdite, come è stato fatto fino ad oggi. Sono stati gettati probabilmente “soldi al vento” in questi anni, con consulenze, incarichi e poltrone. SGP ci sembra essere stato un artifizio contabile creato ad arte forse allo scopo di aggirare la legge, e gestire senza controllo la cosa pubblica. Il buco di SGP poi dovrà essere pagato dai cittadini sassolesi con l’aumento delle tasse locali, il che significa “accanirsi” sui cittadini in un momento difficile e problematico come questo».