Gazzetta di Modena

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In giro per il mondo con Going To Europe per guardare avanti

In giro per il mondo con Going To Europe per guardare avanti

Dall’esperienza in Georgia fino al lavoro nell’associazione: i progetti di Marcella Bagnoni tra scambi e formazione

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Marcella Bagnoni, 33 anni, coordinatrice di progetti, youth worker e facilitatrice, ha cominciato a girare il mondo grazie al servizio volontario europeo e si può dire che, da quel giorno, non abbia più smesso: originaria di Casinalbo, diplomata al Selmi e poi laureata, si professa cittadina del mondo.

L’esperienza fatta in Georgia per 9 mesi tra il 2009 e il 2010 col Servizio Volontario Europeo (Sve) presso una associazione giovanile locale della capitale e presso il comitato Dante Alighieri l’ha segnata. In quell’occasione ha lavorato a supporto ad entrambe le realtà, per scambi, training e workshop tematici da un lato, sulla partecipazione e cittadinanza attiva, supporto alle insegnanti di italiano, collaborazione con l'ambasciata italiana per la realizzazione di attività culturali ed educative dall'altra.

«Devo dire - spiega Marcella - che l'esperienza dello Sve in Georgia però ha riguardato solo in parte le attività svolte a livello di servizio. Lo Sve in Georgia per me è stato soprattutto determinato dalle persone meravigliose che ho incontrato e conosciuto, sia locali che a livello internazionale (altri volontari e formatori). Mi sono sentita parte di una comunità locale, abbastanza integrata e riconosciuta, con amicizie e scambio di esperienze, opinioni e condivisione delle diverse culture, avendo l'opportunità di scoprire svariate similitudini e punti di contatto. Un esempio significativo per me è il senso di spaesamento provato nell'essere scambiata per georgiana, o il senso di profonda commozione per l'ospitalità incondizionata, il vedersi offrire tutto, con estrema genuinità e apertura, il sentirsi a casa, il senso di appartenenza ad una famiglia altra. Per me lo Sve è stato l'insieme delle persone che ho conosciuto e delle esperienze che ho condiviso con loro, del percorso, del pezzo di strada fatto insieme».

Da lì è iniziata l’esperienza con Going To Europe: «Adesso seguo e coordino le attività dell'associazione Going to Europe di Modena, dal mio rientro dalla Georgia. Ho iniziato come volontaria, facendo testimonianza negli itinerari didattici e proseguendo nell'organizzazione di uno scambio a Modena e poi supportando i futuri bolontari Sve avendo da metterci di mio l'esperienza concreta di chi lo ha fatto in prima persona. A questa attività ho affiancato nel corso del tempo svariati lavori affini o alternativi, perché nell'ambito del sociale e del volontariato, o dell'educazione non formale si vive per lo più di fondi ed è difficile. Ora per esempio sto cercando di seguire il lavoro di una start-up locale e di supportarla nei contatti esteri di internazionalizzazione».

Quel viaggio, insomma, le ha cambiato la vita: «L'esperienza in Georgia ha influito in modo determinante. Mi ha aperto un modo di opportunità e di apprendimento, di sperimentazione che non conoscevo, quello dell'educazione non formale. Ora cerco di occuparmi di educazione non formale sia a livello locale che internazionale ed è appassionante per gli aspetti culturali, i contatti le opportunità di apprendimento, anche per chi come me vuole ricavarsi un percorso lavorativo e professionalizzante». (d.b.)