Miasmi e liquami Braglia: «O si risolve o si va dal giudice»
Palagano. Dal primo cittadino ultimatum sul caso Ferrarini Partita la segnalazione a Forestale, Usl, Nas e Prefetto
PALAGANO. Il caso della Ferrarini, l'azienda agricola dei miasmi di Palagano, non conosce pace. La vicenda, che si trascina ormai da due anni, arriva anche sulla scrivania del Prefetto di Modena. Nei giorni scorsi il sindaco Fabio Braglia ha infatti lanciato un ultimatum: «O si arriva a una soluzione o ci sarà un’azione legale». In due anni diatribe, prescrizioni, denunce e accuse si sono accumulate solo per prendere polvere e finora nulla si è mosso. A nulla finora sono valse né la diffida della Provincia di un anno fa, dopo un sopralluogo dell'Arpa, né la visita dei Nas, né le ordinanze comunali. I miasmi causati dall'allevamento e dagli spandimenti di liquami restano, mentre quella che se n'è andata è la pazienza di sindaco e palaganesi. I toni della comunicazione che il primo cittadino di Palagano ha inviato a Usl, Provincia, Arpa, Forestale, Prefetto e nucleo operativo ecologico di Bologna non lasciano spazio a dubbi: quando è troppo è troppo. «Dopo due anni di segnalazioni, solleciti, sopralluoghi, conferenze ed incontri per l'Autorizzazione Integrata Ambientale (ora sospesa e che verrà definitivamente archiviata se non arriveranno i documento richiesti entro il 20 maggio) - si legge nella lettera - ad oggi nulla è cambiato. Anzi. La situazione è peggiorata». La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una Pasqua passata col naso tappato; una festa rovinata dalla puzza degli spandimenti. Nello scrivere Braglia è esasperato: a Pasqua, ha scritto, «letteralmente non si respirava e sostanzialmente anche in questi giorni di festa siamo riusciti a perdere quel poco di turismo che il nostro paese riesce a richiamare».
In chiusura il sindaco fa quadrato intorno alla sua cittadina e per difenderne la salubrità e il quieto vivere ha lanciato quello che è in tutto e per tutto un ultimatum.
«Ritengo questa - ha scritto riferendosi appunto alla comunicazione del 19 - l'ultima mia richiesta per risolvere le note problematiche presenti. Qualora, mio malgrado, entro l'inizio della prossima stagione estiva non si dovessero risolvere i citati problemi ci vedremo costretti a un'azione legale». Insomma: se entro due mesi il caso non sarà chiuso la parola passerà agli avvocati e lo scontro si sposterà in un'aula di tribunale, davanti a un giudice. «Ho tentato - ha spiegato il sindaco di Palagano, Fabio Braglia - in tutti i modi di proporre alternative, è stato fatto uno studio con un progetto di impianto a biogas dov'eravamo noi dell'amministrazione a farci promotori per trovare fondi, seguirne il progetto ed esecuzione. In cambio dello spostamento dello stabile vecchio e impattante avevamo proposto di trasformare in edificabile l'area vicina alle scuole. Dagli organi competenti per il controllo l'azienda ha avuto deroghe su deroghe per avere tutto il tempo di adeguarsi. Il risultato? Nulla».
«Sono ben cosciente - ha concluso il primo cittadino - di quanto sia importante avere attività che danno e producono lavoro sul territorio e mai e poi mai mi sognerei di ostacolarle. Ma qui si stanno violando i diritti dei nostri cittadini. Per vivere insieme siamo tutti chiamati a rispettare regole e buon senso. Non è impossibile farlo, tant'è che la maggior parte dei nostri allevatori e agricoltori hanno aziende e piani di lavoro in regola».
Andrea Minghelli