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Tornado a Nonantola/ Regione: ricognizioni da domani per avviare le pratiche sui danni - TUTTI I VIDEO - TUTTE LE FOTO

Tornado a Nonantola/ Regione: ricognizioni da domani per avviare le pratiche sui danni - TUTTI I VIDEO - TUTTE LE FOTO

Al via gli accertamenti per la richiesta dello stato d’emergenza e gli iter per chiedere finanziamenti E il ministro Martina fa sapere: «Da parte del Governo massima attenzione su quanto accaduto»

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Da domani inizieranno ufficialmente tuttI gli accertamenti e verranno avviate le pratiche e i sopralluoghi per la ricognizione da parte della Regione dei danni che il tornado e il maltempo di mercoledì 30 aprile hanno provocato nel Modenese, in particolar modo nei Comuni di Nonantola, Castelfranco, San Cesario e Bomporto. Saranno anche approntati gli iter per la raccolta dei dati e dei documenti che permetteranno poi di inoltRare la richiesta di stato d’emergenza.Intanto ieri il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, durante la sua partecipazione alle giornate del lavoro di Rimini, ha comunicato che «da parte del Governo c’è massima attenzione ai danni provocati dalla tromba d'aria che ha colpito la provincia di Modena».

Al ministro a subito ribattuto Fabio Rainieri, segretario della Lega Nord per l’Emilia: «Lo apprendiamo con piacere - ha detto - Con meno piacere dobbiamo sottolineare che ad oggi di fatti concreti ancora nulla. Non vorremmo che anche questa volta si trattasse del solito contentino. Promesse, promesse, promesse e fatti concreti nessuno. L’agricoltura di questi territori ha subìto danni gravissimi; se davvero Martina vuole fare qualcosa intervenga direttamente con il suo ministero. Lo aspettiamo alla prova dei fatti, facendo però presente che ogni giorno perso nel nulla aumenta i danni al nostro sistema agricolo, quello che lo stesso Martina dovrebbe difendere».

E, dopo la conta dei danni provocati alle aziende (circa una settantina colpite nel Modenese, di cui cinquanta solo a Nonantola), si piangono lacrime amare anche sulle colture, visto che l’agricoltura è un settore estremamente importante per tutta questa zona.

«Migliaia di ettari sono sott’acqua, ci sono raccolti di frutta e verdura distrutti, vigne e piante rotte e divelte, capannoni scoperchiati e case, aziende e strutture agricole allagate». È quanto è emerso dal primo monitoraggio effettuato dalla Coldiretti che chiede di verificare se ci sono le condizioni per la richiesta dello stato di calamità nelle zone colpite ma anche investimenti per mettere in sicurezza il territorio. «Sono i drammatici effetti di una primavera impazzita che - sottolinea la Coldiretti - è iniziata con un caldo anomalo che ha favorito la precoce maturazione delle coltivazioni nei campi per poi distruggerle con manifestazioni temporalesche di una violenza estrema. Ad essere colpita è l’enorme varietà delle produzioni presenti in questo momento nei campi come granoturco, soia, pomodoro e ortaggi ma anche frutteti e vigneti, comprese le coltivazioni più pregiate riconosciute dall’Unione Europea. Non sono state risparmiate neanche le abitazioni rurali, le strutture aziendali, le serre e i macchinari agricoli finiti sott’acqua mentre in alcuni casi è stato necessario soccorrere anche gli animali. Non è più possibile attendere: è necessario un provvedimento fiscale di favore che tenga conto delle difficoltà in cui versa il nostro territorio dopo l’ennesima calamità che si è abbattuta sulla bassa modenese - ha aggiunto il presidente di Coldiretti Modena, Francesco Vincenzi - la gente è ormai allo stremo. Ogni volta che pian piano si tenta di rialzarsi ecco che arriva un nuovo disastro».