«Risorse da sbloccare per le aree del sisma» La ricetta di Ricco
Il candidato per Fratelli d’Italia-An: «Siamo eurocritici» Obiettivi: fondi per la ricostruzione e stop agli immigrati
«Sbloccare le risorse bloccate dal patto di stabilità per le zone terremotate e alluvionate». Non poteva che essere questo l'impegno del modenese Roberto Ricco, candidato per Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale alle elezioni europee nella circoscrizione Nord-Est.
Da presidente di circoscrizione all'Europa. Un “salto” non indifferente per Ricco, convinto che la sua “squadra” raggiungerà (e anzi supererà) quel 4% che gli consentirà di “sedere” sugli scranni delle istituzioni europee. Perché essere (o essere stati) amministratori è un quid, non certo sinonimo di inesperienza. «Abbiamo deciso di mettere in campo – spiega Ricco – una squadra capace di offrire un mix. Da una parte c'è l'esperienza, dall'altra una sana iniezione di giovani. Puntiamo su competenza e freschezza. Nel mio caso il passo dal “locale” all'Europa è caratterizzante. Perché è proprio attraverso l'esperienza amministrativa che si capisce quali sono le reali esigenze del territorio». Tanti i tratti che contraddistinguono il programma di Fratelli d'Italia - An. Ma sono due i punti di maggiore interesse. Quello dell'immigrazione è pregnante, quello che li ha spinti a non votare per l'abolizione del reato di immigrazione.
«È l'Europa – spiega Ricco – che dovrà farsi carico delle politiche di immigrazione, anche fissando regole di ingresso più rigide. Perché un paese, da solo, non può farsene carico. Si parla dell'arrivo di 600mila extracomunitari, l'Italia non sarà in grado di gestirlo, anche dal punto di vista delle risorse. Occorrono accordi bilaterali, con i paesi dai quali gli immigrati provengono, ma a livello europeo, non di singolo paese». Poi c'è tutto il tema relativo alle politiche fiscali e monetarie. «Siamo contrari al fiscal compact, perché dal 2015, per 20 anni, saremmo costretti a tagliare 50 miliardi di euro di spesa all'anno. Queste politiche di rigore costringeranno molti paesi, Italia compresa, ad una recessione irreversibile». E poi: euro sì o euro no? Per il partito guidato da Giorgia Meloni non si può parlar di euro-scetticismo – tengono a precisare – ma non negano di essere euro-critici. «Fare politiche lacrime e sangue – dice Ricco – possiamo farle anche da soli. Non diciamo di uscire dall'Euro. Chiediamo solo all'Europa di darci dei buoni motivi per cui dobbiamo rimanere». Macro-temi d'obbligo se si considera che Ricco punta ad andare in Europa. Ma l'occhio rivolto al territorio non manca.
«La prima battaglia che farò – aggiunge Ricco – quando sarò eletto, sarà di chiedere lo sblocco di risorse ferme per le zone alluvionate e terremotate. Il patto di stabilità, a cui ci costringe l'Europa, deve essere rivisto. È assurdo che le amministrazioni comunali virtuose non possano spendere risorse che hanno. Ed è ancora più assurdo se si pensa al nostro territorio, che ha subito il sisma prima, l'alluvione dopo e recentemente anche un tornado. Poi c'è il tema delle infrastrutture, su cui è necessario ragionare per una provincia altamente produttiva come quella modenese».
(2, continua)