Gazzetta di Modena

Modena

Scuola, sono 588 gli allievi disabili

Scuola, sono 588 gli allievi disabili

E 308 sono “portatori di bisogni speciali”. Sì all’accordo per l’integrazione

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Nell’anno scolastico 2013-14 gli alunni disabili certificati seguiti dal Comune di Modena nelle scuole statali, comunali, paritarie e convenzionate di ogni ordine e grado sono stati 588, nel 2008-09 erano 400. Un aumento significativo, da imputare in parte alla crescita delle situazioni di disabilità e in parte a una certificazione precoce e sempre più precisa. Le patologie prevalenti riscontrate sono il ritardo mentale, i disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e del linguaggio, e l’autismo. Agli alunni con disabilità certificata, inoltre, vanno aggiunti altri 308 bambini e ragazzi seguiti dall’amministrazione in quanto segnalati come portatori di bisogni educativi speciali (132 nel 2008-2009). Fra questi, ragazzi con dislessia e conseguenti disturbi di apprendimento (nel 2013 il 3,2% della popolazione scolastica a Modena e il 2,12% di quella dell’Emilia Romagna), e giovani con disturbi emozionali.

Inserimento e integrazione degli alunni disabili certificati e segnalati nelle scuole del territorio sono regolati da un accordo provinciale e uno distrettuale. Quest’ultimo, siglato da Comune e Ausl, è stato approvato dal Consiglio comunale con voto favorevole di Pd, Sel e Modenasaluteambiente.it, e con l’astensione di Fratelli d’Italia, FI-Pdl, Lega Nord, Mpa, Udc, Modena futura e Ncd. L’accordo del distretto di Modena, della durata di 5 anni, si applica alle scuole di ogni ordine e grado, dai nidi in su, e di qualsiasi forma gestionale (comunali, statali, paritarie e convenzionate), secondo la logica di garanzia dell’esigibilità del diritto allo studio per tutti a prescindere dalle scelte scolastiche dei ragazzi e delle loro famiglie. Il documento individua inoltre le funzioni di garanzia, svolte in primo luogo dal difensore civico comunale e dal Collegio di vigilanza provinciale.

Il documento, come impianto generale, «ricalca quello scaduto – ha affermato l’assessore Adriana Querzé presentando la delibera – in quanto presenta una serie di disposizioni relative all’integrazione dei bambini con disabilità certificata e altrettante, modulate in maniera differente, per i ragazzi con bisogni educativi speciali. Già con lo scorso accordo eravamo infatti intervenuti anche su quella fascia che non richiede interventi assistenziali per legge, ma che il Comune ha scelto di sostenere sia per consentire ai ragazzi un percorso scolastico compiuto con prospettive di successo, sia per sostenere le scuole, che vivono una condizione di grande complessità a causa dell’incremento degli alunni con disabilità, della popolazione straniera e del numero assoluto dei bambini in ogni classe derivante dai tagli del governo Berlusconi».

L’assessore ha evidenziato come l’accordo definisca l’obbligo per le scuole di presentare ogni inizio anno il Progetto di integrazione, cioè l’insieme delle politiche scolastiche per l’integrazione, e ha ricordato tutte le componenti disciplinate nell’accordo «che rappresentano vere e proprie risorse per l’integrazione»: gli insegnanti di sostegno, gli operatori educativo-assistenziali, il personale Lis (interpreti del linguaggio dei segni), i tutor e i collaboratori scolastici (personale Ata), ma anche le attrezzature e la formazione del personale. In particolare, l’accordo prevede, spiega la Querzè, che «tutto il personale educativo-assistenziale viene formato nel momento del primo ingresso a scuola, all’avvio di ogni anno scolastico, e per la prima volta in relazione ad alcune difficoltà specifiche di apprendimento e a disturbi, come ad esempio l’autismo, patologia in grande aumento che richiede competenze non così diffuse». Sul tema, per il Pd, è intervenuto William Garagnani che ha evidenziato il «precario» stato della scuola italiana: «A Modena l’ente locale si è sempre occupato di scuola e questi interventi hanno supplito spesso alle mancanze derivanti dai tagli lineari dello Stato».