Gazzetta di Modena

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5 Stelle e comitati nel “fortino” del Pd: «Via quell’amianto»

di Serena Arbizzi
5 Stelle e comitati nel “fortino” del Pd: «Via quell’amianto»

Folto pubblico all’incontro alla festa di partito a Santa Croce Tosi si difende: «Acqua potabile, stiamo facendo il possibile»

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Sono volate scintille nel corso del confronto intitolato “Superare il caso amianto: progetti per l'acqua pubblica di Carpi” alla festa del Pd di Santa Croce sabato sera e due posizioni contrapposte sono state ribadite. Da un lato, i relatori, ovvero il presidente di Aimag Mirco Arletti e l'assessore all'ambiente Simone Tosi, hanno ribadito «che l'acqua di Carpi è potabile e si sta attendendo il via dell'Ausl per iniziare la sperimentazione che prevede l'immissione nelle condotte del composto a base di fosfato monosodico alimentare e zinco». Dall'altra, buona parte della platea agguerrita, composta da esponenti del movimento 5 Stelle, Sara Rovatti candidata a sindaco di Carpi Bene Comune e fondatrice del comitato No Amianto, diversi componenti dell'Osservatorio nazionale sull'amianto, come Cristina Corghi, hanno ribadito con determinazione fortissimi dubbi su come amministrazione e Aimag hanno trattato la vicenda. Giovanni Roli e Roberto Barasso di M5S hanno chiesto perché «non vengano usati i 9 milioni di euro spesi per la piscina per cambiare le tubature e se ci siano risarcimenti per chi ha speso centinaia di euro per fare analisi dell'acqua private». Tosi ha risposto che «la piscina è in projetc financing, pertanto, non comporterà alcun esborso da parte del Comune» e ha lasciato intendere che non c'è rimborso per chi ha fatto analisi autonome dal momento che l'acqua è potabile. Arletti ha sottolineato che «sostituire le tubature tutte assieme significherebbe mettere sotto sopra la città e privare alcune zone di acqua». Sul piede di guerra Sara Rovatti. «Un argomento di tale portata avrebbe richiesto lo svolgimento di un'assemblea in un luogo neutrale - ha sottolineato Rovatti - e un avviso diverso da un volantino che riporta la stessa grafica della campagna elettorale di Bellelli. Poi, al comitato No amianto, che il 7 aprile aveva richiesto un'assemblea pubblica è stato risposto che non era necessaria. Sul tema bisognerebbe fare un'informazione molto più capillare. Molti cittadini sono convinti che la casa dell'acqua eroghi acqua senza amianto e invece non è così». Si è dibattuto molto anche sulle percentuali delle famiglie che a scuola vogliono introdurre la bottiglietta al posto dell'acqua corrente per i bambini. Da quando si è sparsa la notizia della sperimentazione, sempre più famiglie hanno voluto informarsi su cosa stava succedendo. «Nel 2008 abbiamo siglato un patto tra amministrazione e genitori: ci si impegnava ad introdurre l'acqua pubblica a scuola fino a quando la composizione dell'acqua non avesse subito modifiche - ha concluso Rovatti - L'amianto è una modifica importante per cui bisognerebbe ridiscutere quel patto».