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Al posto del Diamante piste ciclabili e parcheggi

Al posto del Diamante piste ciclabili e parcheggi

Decisione definitiva, l’edificio sarà abbattuto anche se i tempi non saranno brevi Gli investitori impegnati a realizzare opere di urbanizzazione per 250mila euro

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Alla fine la soluzione “meno peggio”, che è anche l'unica esistente, ha passato l'esame del consiglio comunale e l'abbattimento del Diamante, ormai definito comunemente eco-mostro, potrà diventare realtà: se tutti i numerosi e complicati tasselli della trattativa andranno al loro posto, si potrà arrivare dunque all'abbattimento e alla realizzazione di una struttura più bassa, con un piano terra di superficie vendita di medie dimensioni a vocazione prevalentemente alimentare (circa 1200 metri) e un altro piano per servizi. In consiglio comunale, pur con numerosi distinguo, l'idea è passata con i voti favorevoli di tutto il centrodestra e di Franca Cerverizzo e l'astensione del Pd. I punti dell'accordo erano ormai noti e consolidati, la discussione del punto nei 45 giorni che di legge sono dedicati solo alle pratiche urgenti, è stata motivata dall'assessore all'urbanistica Claudia Severi, che da tempo segue il progetto, con la necessità di dare spazio all'unico investitore interessato prima dell'arrivo dell'ultima asta per il palazzo, presumibilmente deserta come le altre: se non si fosse andati avanti sul progetto e sull'ipotesi di convenzione con l'Immobiliare Il Leccio interessata all'opera, si rischiava il fallimento definitivo della società detentrice e un iter probabilmente irrisolvibile per arrivare a un abbattimento. Con il sì del consiglio invece l'investitore può subentrare entro giugno, può sottoscrivere la convenzione col Comune nei successivi due mesi, impegnandosi a realizzare entro due anni opere di urbanizzazione (pista ciclabile, prolungamento di via Caduti, rotatoria) per oltre 250mila euro, parcheggi a servizio della struttura e altri pubblici su ulteriori porzioni di terreno pagate all'amministrazione. A parte il dover dare autorizzazione a un ulteriore polo di grande distribuzione dove ce ne sono già due e un altro arriverà insomma, è un buon accordo. Ma non solo sul market il Partito democratico ha manifestato le sue perplessità. «È una convenzione da cui portiamo a casa molto poco, una ciclabile, qualche parcheggio pubblico sostanzialmente inutile in questa zona – ha spiegato Sonia Pistoni – mentre si sarebbe potuto tentare un accordo qualitativamente migliore. Ma soprattutto il progetto è in un cassetto da mesi e arriva in consiglio comunale con una presunta urgenza che non c'è, solo a fini elettorali. Resta inoltre, e si evidenzia con questo atto, il nulla che questa amministrazione ha fatto per il rilancio di Braida, che ora i cittadini temono diventi anche identificabile come la zona degli ipermercati». Infine il consigliere Morini ha lanciato un possibile allarme: «I parcheggi di pertinenza della nuova superficie di vendita mi sembrano difficili da trovare e non vorrei che si intervenisse su una porzione dell'area verde del parco Amico, prossima alla struttura. Vigileremo». L'assessore Severi ha ricordato la complessità dell'intervento, la difficoltà incontrata in questi anni nella ricerca di una soluzione e la necessità di cogliere quest’unica occasione per eliminare lo scheletro del palazzo mai finito.

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