Gazzetta di Modena

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Modena, omaggio a Michelangelo

di Stefano Luppi
Modena, omaggio a Michelangelo

Dal 20 giugno un trentina di disegni per la mostra sul Maestro e il Novecento

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Il grande scultore rinascimentale Michelangelo Buonarroti arriva a Modena con un progetto organizzato in occasione dei 450 anni dalla morte dell'artista dalla Fondazione Casa Buonarroti di Firenze e dalla Civica di Modena. Il 20 giugno sotto la Ghirlandina aprirà la mostra “Michelangelo e il Novecento”, evento dedicato alla fortuna dell'opera dell'artista curato da Emanuela Ferretti, Marco Pierini e Pietro Ruschi. Ma cosa c'entra il grande artista con la nostra città? Siamo forse davanti a mostre per fare “cassetta” grazie a un titolo di richiamo per il grande pubblico? Arriveranno in città due preziosi disegni dell'artista, non presenti nelle collezioni antiche di origine estense: non era il caso di esporli alla Galleria Estense una volta riaperta? Nel ricordare che gli eventi sono organizzati dalla Civica e da Casa Buonarroti in partnership con l'associazione “MetaMorfosi” dell'ex politico di sinistra Pietro Folena poniamo queste domande a Marco Pierini, direttore della Civica.

«Tutta Italia - spiega il dirigente - si dedica a Michelangelo e Casa Buonarroti cercava un partner per una mostra dedicata alla grande influenza che l'artista ha avuto nell'ultimo secolo concluso. Conosco bene i responsabili fiorentini e ho proposto la Civica. Arriveranno dunque qui opere fondamentali come la Pietà di Jean Fabre, realizzata a Carrara nel 2012 e lo Schiavo morente di Yves Klein, entrambe citazioni dirette dal maestro antico. I due disegni di Michelangelo saranno esposti in modo particolare: lo studio della Sagrestia nova di San Lorenzo vicino alle foto di Aurelio Amendola e un torso virile insieme alle foto di nudo maschile di Robert Mapplethorpe. La società MetaMorfosi c'entra solo perché loro hanno un contratto con Casa Buonarroti». La rassegna in arrivo il mese prossimo è basata su un progetto scientifico Firenze-Modena con catalogo di Silvana Editoriale e la collaborazione economica della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dell'assessorato alla Cultura della Regione (l'assessore Massimo Mezzetti è modenese). La mostra modenese è legata alla importanza di Michelangelo nella cultura visiva del XX secolo - ma a Modena gli artisti esposti arrivano fino al 2012 - un'influenza che spazia appunto dalla citazione diretta, come spiegava Pierini, al richiamo ideale attraverso ogni tipo di media. Se a Firenze, dove la rassegna si ferma agli anni Sessanta anche se ci sarà un numero maggiore di disegni michelangioleschi, ci saranno settanta opere, a Modena ce ne saranno una trentina ma quasi tutte di grandi dimensioni. Oltre a quelli citati in mostra anche opere di Michelangelo Antonioni, Gabriele Basilico, Kendell Geers, Ico Parisi e Thomas Struth.