Parco Novi Sad di Modena, primi segni di degrado - FOTO
Panchine rovinate, viali sbriciolati e cestini fuori uso dopo neanche 2 anni di vita
Non ha ancora due anni di vita, venne infatti inaugurato nel luglio 2012, ma già il nuovo parco Novi Sad inizia a mostrare i primi segni di degrado “strutturale” negli arredi urbani.
È quanto si può notare passeggiando in questi primi giornate di primavera (seppur piovosa) all’interno dell’anello costruito a mo’ di tetto sopra il tanto discusso parcheggio. È quanto ci hanno segnalato alcuni lettori stupiti dal fatto che in poco più di 20 mesi ci siano già questi segni di degrado. Degrado, che non è soltanto legato alle frequentazioni del parco, quanto a quella che ha tutta l’apparenza di essere una scelta poco ponderata di alcuni materiali. Le panchine in legno ad esempio, molto belle e comode, per carità, sono già messe a dura prova dalle intemperie, caldo freddo e pioggia hanno infatti già contribuito a rovinare la superficie lucente che ora appare come “scorticata”. La patina sta venendo via e affiora il legno che alla lunga rischia di rovinarsi se non verrà trattato con appositi prodotti. Prodotti che, ovviamente, hanno un costo così come la manodopera per sistemarle. Al che, ci fanno notare i lettori che si sono rivolti a noi con una lettera, «viene da chiedersi come mai a suo tempo non si optò non tanto per panchine in ferro probabilmente scomode e sicuramente bollenti in estate, quanto in calcestruzzo bianco, grigio, o in conglomerato di pietre di marmo. Alla lunga il costo sarebbe stato sicuramente minore».
Desta poi perplessità lo stato in cui versano i vialetti che attraversano il parco.
Il materiale utilizzato come pavimentazione, infatti, si sta già come sbriciolando facendo emergere la terra sottostante. Una situazione che nel giro di pochi mesi rischia di peggiorare ulteriormente.
A completare il quadro anche lo stato di salute di numerosi cestini per la raccolta rifiuti, forse sarebbe meglio dire quelli che sono sopravvissuti al passaggio dei vandali di turno. Numerosi infatti quelli già stradicati e spariti, o quelli che, seppur stradicati, sono appoggiati a fianco alla base.
Il tutto si inserisce nel consueto panorama al quale si può assistere in un parco pubblico in cui l’inciviltà può farla da padrone con bottiglie di birra gettate qua e là tra i reperti romani, cartacce, cartoni utilizzati come pavimento per il proprio gaciglio notturno.
Sulle tribune i soliti gruppetti di persone poco raccomandabili che si radunano sugli scalini più in alto in modo da tenere sotto controllo il territorio. C’è di peggio, si potrà obiettare, certamente, ma certo è che vedere un parco nuovo di zecca con questi segnali di degrado dopo neanche due anni non può certo far piacere.