La banda resta senza casa ed è “guerra” a Solignano
Castelvetro. Il Tar impone l’abbattimento della sede abusiva entro il 3 giugno e il Comune la vuole spostare al centro civico sfrattando le altre associazioni
CASTELVETRO. Rischia di abbattersi sulle associazioni di Solignano il piano per non mettere sulla strada la banda, dopo la sentenza del Tar che impone la demolizione della sede abusiva.
E torna così di attualità una vicenda trentennale che solo ora, nel bene o nel male, sta arrivando a conclusione.
Ripassiamo. Nel ’95 la banda chiede al Comune i terreni che gli erano stati destinati con un lascito dell’82, per costruire la sede, salvo scoprire che lì è stato nel frattempo costruito il campo sportivo. Siccome quelli sono gli anni in cui si vuole costruire il centro civico “Montlouis sur Loire”, arriva l’accordo. In base al quale la banda andrà nel centro civico, nel frattempo potrà costruire una sede provvisoria lì vicino (realizzata poi con un paio di moduli abitativi recuperati dal terremoto del Friuli).
La delusione arriva 4 anni dopo. Ci si rende conto a cosa fatte che il nuovo centro civico non ha gli spazi necessari per ospitare anche la banda. Seguono trattative banda-Comune. La banda chiede di poter trasformare la sede temporanea in permanente, il Comune acconsente, concedendo una proroga di 3 anni in attesa di una variante al Piano Regolatore di Castelvetro.
Nel 2002 la doccia fredda perché un privato ha fatto ricorso (vincendolo) al Tribunale amministrativo Regionale, denunciando che quella sede provvisoria era e resta abusiva e come tale va abbattuta.
Il Consiglio di Stato, a cui si appella l’amministrazione, riconosce che sì va abbattuta, ma siccome la banda ha una funzione di pubblica utilità concede la possibilità di regolarizzare tutto e blocca la sentenza del Tar.
Unica condizione: fissare entro il 2012 l’udienza per recepire questa sentenza del Consiglio di Stato.
Ma c’è un colpo di scena: il Comune non ha mai chiesto l’udienza per recepire la sentenza del Consiglio di Stato, così la sentenza del Tar è diventata esecutiva. In sostanza: la sede della banda va demolita entro il 3 giugno. Per trovare una via d’uscita la soluzione appare trasferire la banda nell’attuale centro civico e già nei prossimi giorni la “Parmiggiani” dovrebbe arrivare a firmare un accordo con il Comune.
C’è però un “però”, che sta portando sul piede di guerra le altre associazioni solignanesi, che già stanno dentro al centro e che soprattutto a primavera e d’estate lo usano per le attività di finanziamento; leggasi Costaiola on the Rock, che si terrà questa settimana, così come la Festa della Birra e la Festa del Parco a giugno.
Considerando che la banda ha qualcosa come 70 elementi è chiaro che il centro civico è troppo piccolo per tutti e la firma della convenzione significherà lo sfratto delle associazioni solignanesi.
Andrea Minghelli