Nonantola, la Bosch riapre dopo il tornado tra applausi e lacrime - FOTO - VIDEO
Nonantola. Intervento a tempo di record per garantire i dipendenti e la fornitura dei clienti. Lupi: emozioni indimenticabili
NONANTOLA. Cinque giorni dopo il tornado i cancelli della Bosch sono aperti, i due turni di lavoro attivati così come il cantiere di ripristino. La dirigenza è tutta lì. L’esterno del palazzo vetrato è stato subito messo in sicurezza e le lesioni che spariranno in tempi brevi. L’interno, percorrendo i lunghi e modernissimi corridoi, sembra ignaro. Di fatti, di paure. «Se i feriti sono stati pochi e di lieve entità lo dobbiamo solo alla prontezza di tutti. Il riparo sotto le scrivanie o in luoghi dove non c’erano vetrate ha evitato il peggio. Dunque paura sì ma anche preparazione e prontezza di riflessi - racconta Stefano Lupi, Direttore Risorse Umane e Organizzazione - Direi che l’esperienza del territorio, purtroppo segnato da recenti calamità, ha fatto sì che non ci fossero feriti gravi seppur volassero arredi, controsoffitti, vetrate, oggetti…».
Cinquanta anni, jeans, maglioncino, cinetico, affabile. Lupi starebbe tutto in questa descrizione, se non mancasse il riferimento al titolo di un romanzo di Graham Greene, “Il fattore umano”. Perché è il fattore umano che ti fa esordire raccontando la commozione di operai e impiegati. «Sono venuti a ringraziarci. Erano commossi. È una cosa che non dimenticherò mai». Del resto nessuno si aspettava una riapertura così veloce e tutti serbavano timori per il loro lavoro, prezioso oggi più che mai.
«L’elettricità è andata via subito e questo ha reso non pericolosi pc, sistemi informatici e attrezzature elettroniche. Qui sono stati fatti investimenti infrastrutturali e formativi di ampia portata. Usiamo dire: affinché l’azienda si autodifenda», spiega risoluto.
Si allontana un attimo dalla saletta e torna con un megafono. Affiancato dai due amministratori delegati, Matthias Aberle e Matthias Huelsmann, Lupi parla ai lavoratori radunati nel piazzale. «Volevamo dare un segnale forte di reazione ed eccoci qua. Volevamo dare a tutti la possibilità di riprendere l’attività. Fondamentale per voi, fondamentale per i nostri clienti. Faremo due assemblee affinché i due turni siano informati delle attività già svolte per il ripristino e ciò che faremo. Gli accessi sono cambiati, i containers attrezzati per il personale femminile allestiti all’alba, i parcheggi modificati». I 650 dipendenti tirano un sospiro di sollievo. L’applauso ha un che di liberatorio ma i sorrisi sono autentici.